Enna saluta Rocco Lombardo con una partecipata cerimonia funebre nella Parrocchia di San Cataldo.

“Enna saluta Rocco…Rocco saluta Enna”. Con queste parole padre Giuseppe Rugolo ha iniziato l’omelia nella messa funebre in suffragio del professor Rocco Lombardo, venuto a mancare il 9 maggio scorso, stroncato da un terribile male sopportato con cristiana rassegnazione. “Abbiamo perso un fratello – ha continuato il parroco della ‘Sua’ parrocchia – noi ennesi dobbiamo tanto a quest’uomo ricco di esperienze di vita, vissuta con amore verso la famiglia e con attenzione verso gli altri. E’venuto qui ad Enna da un paesino di mare… e non se n’è più andato. Per lavoro prima e per affezione dopo, si è innamorato della nostra città, dove non c’è stato angolo più nascosto che non abbia visitato e poi fatto conoscere a tutti. Egli ha saputo coltivare professionalità e amicizia verso il prossimo. Siamo certi – ha concluso – che il Signore lo accoglierà amorevolmente tra le sue braccia”. Nella chiesa di San Cataldo, una folla strabocchevole (molte persone sono rimaste in piedi) ha salutato, commossa, Rocco Lombardo. La città si è stretta, attonita, ai famigliari per la grave perdita di un uomo semplice e generoso, dalle mille iniziative e interessi in vari campi, amante dell’arte e di grande cultura, che ha lasciato, con i suoi scritti, indelebili pagine di testimonianze per essere tramandate nella memoria degli uomini. Il rito funebre è stato celebrato dal parroco della chiesa, coadiuvato dai sacerdoti Filippo Marotta, parroco di San Tommaso e da don Giuseppe Fausciana, parroco di Sant’Anna. Componenti della corale “Passio Hennensis” hanno accompagnato con musiche e canti il sacro rito. Prima che il feretro uscisse dalla chiesa, portato a spalla e salutato con prolungati applausi, sono intervenuti per delle testimonianze Bruno Maddalena, in rappresentanza del comitato ennese della Dante Alighieri, di cui Rocco è stato appassionato presidente, lasciando adesso un vuoto difficilmente colmabile; Ivana Antinoro dell’Associazione la Rupe e di Paola Rubino, presidente del Centro Studi Federico II di Enna, che con sentite parole, hanno esaltato la figura di un grande uomo, intellettuale, generoso e disponibile, che rimarrà nella memoria di tutti. Nel tardo pomeriggio del giorno del decesso, giovedì 9 maggio, molte decine di amici ed estimatori hanno atteso, in piazza Umberto I, in rispettoso silenzio, l’arrivo del feretro, per rendere omaggio e porgere l’ultimo saluto alla salma composta nella camera ardente allestita nel foyer del Teatro Garibaldi. Una grande corona floreale con coccarda tricolore, offerta dal Comune, capeggiava addossata alla porta d’ingresso del teatro, quel teatro che soleva frequentare, dove è stato più volte applaudito in quanto autore di testi per commedie, messe in scena con successo, e in quanto autore di testi musicali. La salma, alla presenza di tutti i suoi cari, benedetta da Padre Rugolo, è stata oggetto di un vero e proprio pellegrinaggio durante tutta la mattina di ieri, venerdì 10 maggio, prima di essere trasportata in chiesa per il rito funebre. Più di mille parole, piace qui riportare uno scritto di Cinzia Farina, pubblicato su ViviEnna e nella pagina Facebook:​“”Rocco, stasera la città è venuta a salutarti. Quando sei arrivato tanta gente si era già raccolta all’ingresso del Teatro, aspettandoti. C’era un silenzio scaldato da parole sottovoce. Ciascuno, un ricordo da raccontare. E la tua presenza aleggiava, tanto che pareva intravederti all’improvviso tra un amico e un altro, col tuo cappotto e la tua sciarpa ben sistemata dentro, con quella disposizione all’incontro che avevi sempre, tu così generoso con tutti, scevra da ogni supponenza. Sei passato lento tra due file di folla. Davanti i ragazzi federiciani con i colori e i gonfaloni dei quartieri e il rullo sommesso dei tamburi. Poi un silenzio commosso, colmo di tutte le energie che hai raccordato e messo in movimento, dei tesori nascosti, echi di bellezza, che hai dissepolto e fatto brillare. Dentro, una preghiera di commiato e benedizione, la tua famiglia con te. Tutta la città venuta a porgerti il suo ringraziamento, il suo saluto. A renderti onore. Instancabile, adesso riposa nella pace del giusto, fra quelli che hanno saputo con naturalezza coltivare lo spirito spargendone a piene mani la ricchezza. Chi, come te, molto ha dato vive in eterno ””. (Nella foto di Luigi Nicotra, un momento della cerimonia funebre)

Salvatore Presti

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