Il Nord si autocertifica superiore al Sud

Apprendiamo a mani basse da tutti i mezzi di informazione tradizionali e di nuova generazione che si sono svolte, come ogni anno, le famigerate Prove INVALSI.
Tutti si sono affrettati ad analizzare, ragionare e comparare i risultati ed i loro dati, per certificare che al Nord si è più bravi e conseguentemente più intelligenti rispetto ai ragazzi del Sud.
Lombroso docet e scopriamo che i giovani del Sud e quindi della Sicilia hanno meno capacità di apprendimento della lingua inglese, della matematica ed anche dell’italiano rispetto ai più “dotati” ragazzi nordici allevati a polenta e bagna cauda.
La cosa che più ci scandalizza purtroppo non è tanto l’atteggiamento della società nordica verso noi del sud, alla quale ci siamo quasi abituati, ma la totale mancata indignazione verso questa vergognosa mistificazione e l’utilizzo “fraudolento” dei dati da parte dei nostri esponenti politici.
Il Dr. Andrea Monteleone Segr. Reg. del Sinalp Sicilia ed il Dr. Gaetano Giordano Segr. Naz. Scuola e Formazione Sinalp ritengono doveroso oltre che necessario contestare tutto questo fiorire di dichiarazioni sulla superiore capacità nordista per la difesa di un popolo che dal 1861 subisce in maniera più o meno evidente attacchi denigratori, discriminatori e purtroppo anche razzisti.
Se i giovani virgulti nordici risultano “più bravi” rispetto ai loro coetanei sudisti intanto il merito va alla classe docenti che li ha preparati ed istruiti che guarda caso è composta per il 78% da insegnanti provenienti dal Sud che, dopo essersi laureati nelle “sgangherate?” università sudiste, si trasferiscono al Nord dove vive la maggioranza della popolazione italiana e quindi ci sono più studenti e i più cattedre per come è stato certificato dal dossier del Cnr sui docenti migranti, dimostrando la loro capacità, di uomini e donne del sud, di saper insegnare.
Già questo dato fotografa di chi è il merito se i nostri ragazzi di tutte le latitudini nazionali sono preparati.
Poi andiamo a ragionare su altre verità che dal 1861 in poi continuano a distruggere la nostra società del sud e della Sicilia.
E’ ormai acclarato che gli edifici scolastici del nord rispetto a quelli del sud sono più moderni ed attrezzati, dispongono di reti internet notevolmente più performanti mentre un buon 40% delle scuole della Sicilia, ad oggi, ancora debbono ottenere una semplice rete LAN.
Lo sviluppo economico di un territorio con la presenza capillare di una rete di imprese, permette la piena attuazione dell’alternanza scuola lavoro formando i ragazzi anche nell’aspetto pratico oltre che teorico.
Da quanto ci è dato sapere in Sicilia ma questo vale anche per tutto il Sud lo Stato Italiano spesso dimentica di investire in imprese, infrastrutture e sviluppo, con la conseguenza che tale riforma di fatto alle nostre latitudini non si applica.
Il Miur ultimamente con il PIANO SCUOLA ha investito oltre 9 miliardi per potenziare le strutture scolastiche e i servizi ad esse connessi, ma di questa cifra oltre il 75% di fatto è dirottato verso il Nord, il resto dell’Italia dovrà accontentarsi per quando sarà, se sarà, il suo turno, di quel che resta.
Altra nota dolente, che continua ad essere una offesa alla dignità stessa delle persone, è il TEMPO PIENO nelle scuole che vede la sua completa attuazione nel Nord, dove i ragazzi di un qualsiasi istituto entrano la mattina alle 8,00, un intervallo breve per lo yogurt e la frutta a mezza mattinata, pranzo alla mensa scolastica verso le 12.30 ed infine uscita alle 16.30 realizzando il concetto stesso di “Vivere la Scuola” da parte dei ragazzi che vengono seguiti nello studio e nell’apprendimento.
Nel sud, non ricevendo uguali finanziamenti, la realizzazione del TEMPO PIENO è di fatto preclusa. I ragazzi del Sud studiano la mattina a scuola e poi il pomeriggio a casa, visto che a differenza dei coetanei del Nord non possono godersi il loro istituto, i tanti laboratori e attività svolte con esperti esterni come il corso di ceramica, di cucina, didattica digitale, robotica, informatica, approfondimento delle lingue ecc. ecc.
Purtroppo la “logica” di chi ha riformato la scuola italiana negli ultimi 30 anni ha attenzionato solo i fabbisogni ed il miglioramento del sistema scolastico del nord e al di là dei semplici proclami, non ha mai ragionato sul concetto stesso di scuola statale Nazionale in grado di dare gli stessi servizi e le stesse risposte a tutti i ragazzi italiani abbandonando il sud al suo amaro destino.
Tutto ciò poi viene inasprito dall’assenza di una classe politica locale che per incapacità, disattenzione, convenienza e stupidità non ha saputo imporre il diritto del Sud ad una crescita uguale e comparabile a quella del Nord.
La Direzione Regionale Sinalp Sicilia La Direzione Nazionale Scuola e Formazione Sinalp
Dr. Andrea Monteleone Dr. Gaetano Giordano

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