ENNA: L’UNIVERSITA’ KORE AL TERZO POSTO IN SICILIA NELLA CLASSIFICA REDATTA DAL SOLE 24 ORE

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Il Sole 24 Ore valuta le università italiane e ne stila una classifica tenendo conto di parametri “chiave” come l’organizzazione della didattica, il livello della docenza e la ricerca. La classifica – riferita  a indicatori del 2008 –  colloca l’Università di Enna al 3° posto in Sicilia, sulle 4 esistenti, e al 66° in Italia, sulle 76 università valutate. “Si tratta di un risultato estremamente positivo che la Kore raggiunge dopo appena tre anni di vita – ha dichiarato il presidente dell’Università, Cataldo Salerno -. Siamo molto soddisfatti: il punteggio raggiunto è  ancora più straordinario se si tiene conto del fatto che i 300 millesimi attribuiti all’Università di Enna dal Sole 24 Ore sono la somma di soli 5 punteggi parziali, rispetto ai 9

 presi in considerazione per tutti gli altri atenei. Quattro punteggi, infatti, non vengono attribuiti agli atenei di recente istituzione, mentre uno – riferito ai docenti immessi in ruolo – necessariamente li penalizza per via del blocco dei concorsi universitari intervenuto nel 2008”.

“Nonostante ciò – ha concluso Salerno – la Kore consegue lo stesso risultato della prestigiosa Università IULM di Milano, supera una delle università storiche della Sicilia ed altre 9 università dotate di grande fama, tra le quali l’Orientale di Napoli e l’università per stranieri di Perugia, tanto che Enna si piazza ad appena 37 millesimi dalla Sapienza di Roma. Con questo stesso trend, entro due anni l’Università di Enna sarà tra le prime dieci università italiane”.

 

Commenti positivi giungono anche dal rettore Salvo Andò: “La valutazione delle Università italiane fatta dal Sole 24 Ore è motivo di grande soddisfazione per chi ha creduto nelle grandi potenzialità di questa università – ha detto Andò -. Senza dubbio l’ateneo ennese ha dato uno straordinario impulso allo sviluppo locale e ha saputo promuovere una politica della internazionalizzazione stabilendo rapporti di collaborazione con università e istituzioni culturali di quasi tutti i paesi del Mediterraneo.
Questi risultati – ha proseguito il rettore – ci danno ragione, e danno torto a chi voleva dimostrare che in una realtà come quella della Sicilia interna non poteva radicarsi una università. Se poi pensiamo che tutto è stato fatto in tre anni non possiamo non essere ottimisti sulle prospettive di crescita dell’ateneo”.