Il capogruppo del PD al Consiglio Provinciale Mario Alloro. “Apprendo da notizie di stampa che i Consiglieri Provinciali del MPA di Leonforte, Cimino e Russo, hanno presentato, alla segreteria della Presidenza del Consiglio Provinciale una richiesta di ordine del giorno sulla nota vicenda della sottrazione dei fondi per la realizzazione del Liceo Classico di Leonforte operata dall’Amministrazione Provinciale. Con tale ordine del giorno, intenderebbero impegnare l’Amministrazione Provinciale a recuperare le somme per la realizzazione di tale importante infrastruttura scolastica
affinchè la stessa Amministrazione non proceda al finanziamento di “nessun’altra opera pubblica in tutta la Provincia prima di questa” e, conseguentemente “impegnare il Presidente Monaco a vincolare le somme finchè non saranno reperiti i fondi necessari a realizzare la scuola”.
L’elemento paradossale e quasi burlesco che caratterizza tale richiesta è che i soldi erano stati previsti dall’Amministrazione Salerno e sottratti proprio da quella di Monaco.
A tal proposito, infatti ben undici Consiglieri provinciali appartenenti al PD, SDI, PRC, ma anche MPA e FI, il 23 Febbraio del 2009 presentarono una richiesta di Convocazione straordinaria ed urgente del Consiglio provinciale con la quale facevano presente che la Giunta Salerno con deliberazione di GP n° 94 del 6/6/08 aveva approvato il progetto 1° stralcio esecutivo relativo ai lavori di costruzione della nuova sede del liceo classico di Leonforte, prevedendo il finanziamento di tale opera mediante l’accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per € 2.000.000,00 e la restante parte pari a € 2.300.000,00 con fondi a valere sugli avanzi di amministrazione. Contestavano pertanto che l’Amministrazione Provinciale, con successivi atti, in sede di assestamento di bilancio, prima e con deliberazione di GP n° 12 del 29/01/2009 poi, procedeva alla eliminazione di tali somme dalla originaria destinazione determinando di fatto un disimpegno dell’Amministrazione Provinciale in ordine al finanziamento e conseguente realizzazione dell’opera. Si chiese pertanto la convocazione del consiglio in via straordinaria ed urgente per:
• assumere, in sede consiliare e politica, tutte le iniziative utili a scongiurare la mancata realizzazione dei lavori di costruzione del nuovo Liceo Classico di Leonforte;
• conoscere le motivazioni che avevano indotto il Presidente della Provincia e la Giunta Provinciale ad adottare atti che avrebbero determinano di fatto il definitivo affossamento dell’ipotesi di realizzazione dello stesso Liceo.
Su nostro input il Consiglio Provinciale venne convocato per il 4 Marzo 2009, in via straordinaria ed urgente. In quella sede la maggioranza non volle assolutamente assumere alcuna iniziativa per evitare la mancata realizzazione dell’opera; la maggioranza non volle neppure approvare un ordine del giorno di impegno, in quanto a loro dire l’opera sarebbe stata interamente finanziata con i proventi derivanti dalla vendita dell’Hotel Sicilia. A tal proposito i consiglieri Cimino e Russo si dissero soddisfatti e certi che in tal modo si sarebbe comunque realizzata l’opera.
Mi chiedo: quale elemento di novità ha spinto i due consiglieri di Leonforte, alla luce delle certezze ostentate in consiglio, a chiedere, con la richiesta di ordine del giorno presentata, rassicurazioni al presidente della Provincia in ordine al finanziamento dell’opera? Forse la consapevolezza che dopo avere l’amministrazione proceduto a distrarre i fondi previsti in bilancio ad altre finalità, negato l’autorizzazione alla contrazione del mutuo alla CCDDPP e sospeso le procedure espropriative, la realizzazione dell’opera è ormai definitivamente compromessa? O forse molto più semplicemente hanno presentato tale richiesta perché il Consiglio Comunale di Leonforte si riunirà in data 24/3/2009 su richiesta del gruppo PD, proprio per dibattere in merito alla mancata realizzazione del Liceo classico e sentono quindi l’esigenza di giustificarsi con i propri cittadini ed elettori sul comportamento accondiscendente tenuto in Consiglio. Si tratta di una sensibilità tardiva che non porterà a nulla. Cosa diversa se si fossero uniti nel Consiglio Provinciale del 4 Marzo alla richiesta avanzata dagli undici Consiglieri Provinciali; in quel caso forse qualcosa poteva cambiare. Pur tuttavia, non avendo idee preconcette, siamo qui a verificare se i due nostri riusciranno a imporre all’Amministrazione Provinciale un cambio di rotta. Io francamente credo di no”.