In evidenza, nell’attualità politica ennese, rimane l’acceso confronto all’interno dell’Udc, tra le due anime che fanno capo una al commissario provinciale Calogero Lo Giudice e l’altra al vice presidente della provincia, Luisa Lantieri, al consigliere comunale, Mario Tedesco, al consigliere provinciale, Lorenzo Granata, ad Antonio Cammarata. Una contrapposizione che, il 21 marzo scorso, ha conosciuto una nuova fase acuta con lo svolgimento del congresso comunale convocato dal gruppo Lantieri che ha eletto
come segretario il medico Santo Motta, ovviamente in evidente contrasto con il congresso che si era svolto alcune settimane prima dove ad essere eletto era stato il consigliere provinciale Francesco Comito. Dunque, un partito che anzichè esprimere una linea politica unitaria, si è incartato su se stesso. Il partito a livello provinciale qualche anno fa è stato commissariato e affidato a Calogero Lo Giudice che ha inaugurato una nuova stagione, un nuovo modo di fare politica tutta basata sui principi, i valori e le regole. L’onorevole Lo Giudice, da noi raggiunto, così commenta: “Personalmente non ho ritenuto, nè ritengo, di commentare pubblicamente le vicende verificatesi e le opinioni espresse da altri per salvaguardare la coerenza e la dignità del partito, oltre che quella mia personale; ma anche e soprattutto per il rispetto dei problemi della gente che sono molto più seri e molto più gravi di quelli che sembra stimolino persone interessate al possesso di un simbolo e non invece alla realizzazione di una politica di sviluppo”. Non è per caso, così come si dice, che lei vuole imporre la sua leadership? “Parecchie cose si dicono su di me. Io sono, e tengo a ribadirlo con fermezza, un semplice iscritto e un militante dell’Udc, con le proprie opinioni che, come è noto, sono diverse e contrastanti da quelli di altri settori dello stesso partito. In un particolare momento sono stato chiamato per risolvere alcuni problemi che si erano venuti a creare nel partito per i quali mi sono impegnato sin dall’inizio. A questo punto mi auguro, come ho sollecitato di presenza e per iscritto, che si convochi il congresso provinciale per eleggere il segretario. Ritengo che non bisogna più perdere tempo, però tutto è nelle mani della segreteria regionale”. E in merito alla linea assunta dal partito a livello nazionale, Lo Giudice dice “condivido il percorso di Casini, De Mita e Tabacci”.