ENNA: FORZA ITALIA RISPONDE AL PRES. DEL CONSIGLIO PROVINCIALE SULLA NOMINA DEL NUOVO DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE

Annotiamo le reazioni di taluni politici rispetto alla nomina del nuovo Dirigente dell’Ufficio del Genio Civile di Enna, Ing. Vincenzo La Rosa di Agrigento. Premesso che trattasi del Presidente del locale Ordine Professionale e, pertanto, riteniamo trattarsi di persona adeguato livello professionale per dirigere un ufficio che svolge delicatissimi compiti anche in materia, oggi più che mai attuale, di vigilanza circa il rispetto di tutte le norme di legge sulla sicurezza degli edifici,

settore che merita massima attenzione, come le vicende tragiche del terremoto in Abruzzo dimostrano, non ci sembra che sia stato perpetrato chissà quale oltraggio alla nostra comunità. Anzi, pensiamo che un ufficio come quello del Genio Civile forse è meglio che venga diretto da un alto funzionario che sia estraneo alla realtà locale, a volte legata ad interessi non sempre coincidenti con quelli della collettività, relativamente alla sicurezza delle strutture pubbliche e private e, quindi, non vediamo così male che certi nulla osta vengano rilasciati da chi è più difficile che possa subire condizionamenti o tiratine di giacca.
 Premesso questo, però, non possiamo fare a meno di evidenziare come se è diritto dei parlamentari del centro sinistra svolgere il loro ruolo di opposizione al governo regionale, mi pare che altri, precisamente il Presidente del Consiglio Provinciale, non abbiano titolo per esprimersi negativamente rispetto a quel medesimo governo e ciò, anzitutto, per identità di coalizione politica ma, soprattutto, perché non sembra che l’amministrazione provinciale abbia brillato nelle sue scelte sul territorio.
 Ci risulta, infatti, che vi sia un consulente del Presidente della Provincia proveniente da Palermo, eppure si era detto che nell’ottica del risparmio bisognava rinunciare ad avvalersi di esterni all’amministrazione; ci risulta che la figura del direttore amministrativo dell’Ato Idrico, di nomina della Provincia, è ricoperta da un tecnico di Palermo e questo dopo aver modificato lo statuto, che per quel ruolo prevedeva un laureato in discipline giuridiche: forse tale passaggio era propedeutico per “creare” il posto per qualche amico degli amici.
 Il Presidente del Consiglio Provinciale non si può stracciare le vesti e gridare al saccheggio del territorio quando i suoi amici che gestiscono la Provincia Regionale fanno la stessa identica cosa, trattando ruoli di responsabilità amministrativa come sottogoverni qualunque.
 Altro che svolta, qui siamo ad un atteggiamento che denota doppiezza politica e, se ci è consentito, anche un certo provincialismo di comodo, buono forse per recuperare consenso spicciolo, ma distante anni luce dagli esempi di buona amministrazione cui gli appartenenti del PDL, a tutti i livelli, dovrebbero ispirarsi.
 Non basta dichiararsi discepoli di Berlusconi e poi smentire nei fatti quotidiani i principi ispiratori del partito di centro destra.
 Comprendiamo il perché di tali atteggiamenti: la provenienza statalista e populista degli ex AN viene fuori ad ogni occasione, così come la loro mancanza di cultura di governo e la loro difficoltà nel sapere interpretare una vera liberal democrazia.
 Tutti a bacchettare e censurare le scelte altrui, con la coscienza sporca di chi usa le stesse pratiche da politicantato basso e di chi si indigna ipocritamente per la pagliuzza nell’occhio altrui, senza vedere la trave che sta nel proprio.
 Vorremmo tanto poter dialogare con costoro ma, oltre che i loro atteggiamenti supponenti ed autosufficienti, ci divide purtroppo una visione della politica totalmente agli antipodi e, francamente, non sappiamo chi potrà, con sforzo titanico e grande senso di responsabilità, riunirci attorno ad un tavolo.

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