DOMENICA DI PASQUA A VILLAROSA E VILLAPRIOLO

“Questa notte –preannuncia don Rosario Pirrello- una folla di fedeli, come ogni anno, riempirà le tre parrocchie, Chiesa Madre, Immacolata Concezione e San Giuseppe di Villapriolo, per partecipare alla celebrazione della Veglia. La liturgia solenne per festeggiare il mistero pasquale si svolgerà con il fuoco dei sarmenti, la benedizione dei fonti battesimali e poi a mezzanotte al suono delle campane, verrà tolto il drappo che copre il simulacro di Cristo risorto”.

Quindi, un momento di forte suggestione per la comunità villarosana e villapriolese per quella che è considerata dall’intera cristianità, come sottolinea il vicario foraneo mons. Salvatore Stagno,  “la madre di tutte le veglie, il ricongiungimento dell’uomo con Dio attraverso un patto di profonda alleanza”. Nel pomeriggio di oggi, alle 17, in piazza Vittorio Emanuele, invece, il momento più commovente: l’incontrarsi, e quindi il procedere insieme in processione per le vie del paese, parteciperà il sindaco Gabriele Zaffora con la giunta al completo, delle tre statue del Cristo Risorto, di Maria Vergine e di San Giovanni. A Villapriolo, invece, il tradizionale “Incontro” si farà nella mattinata e avverrà in via Roma. Dunque, tradizioni secolari che sfidano la modernità anche se, con il passare degli anni, alcuni aspetti tipici sono andati progressivamente perdendosi. Dove la tradizione non teme concorrenza è in cucina. In tutte le famiglie la domenica di Pasqua ci si appresta a sfornare l’agnello, le frittate di finocchietti selvatici e di “mazzareddi”, biscotti che ripropongono, di generazioni in generazioni, i sapori della villarosanità più genuina. Le novità si possono trovare invece nelle pasticcerie dei bar, dove l’ottima produzione artigianale locale guadagna sempre più punti nei confronti dei prodotti confezionati.

 

Pietro Lisacchi