A PALERMO SPETTACOLO “GLI AMANTI” DELL’ARTISTA ENNESE VITTORIO UGO VICARI

“Gli Amanti. Canzoni d’amore, di lotta e di libertà”, spettacolo a firma di Vittorio Ugo Vicari, calca per la prima volta le scene del capoluogo palermitano venerdì 24 aprile, alle 22 presso la sede dell’associazione Malaussène di Palermo (piazzetta Resuttano,4). Nonostante sia una giovanissima produzione, “Gli Amanti” ha già riscosso un buon gradimento di pubblico al Centro d’arte contemporanea “Bannata” che l’ha ospitato per ben due volte.
Ora, il CSCP – Centro siciliano di cultura popolare

 “I Caminanti”, presieduto da Davide Campisi, ha voluto inserirlo nel proprio portfolio di proposte spettacoli, tutti segnati da un file rouge: il patrimonio culturale dei popoli. E il grido lanciato dall’autore è proprio quello di recuperare passioni politiche ardenti, il rispetto per la madre terra e il desiderio di amare persone, paesaggi e culture senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. A sposare i contenuti e le strutture sceniche di Vicari anche le attrici Elisa Di Dio e Filippa Ilardo, nonché il cantante e chitarrista Giuseppe Di Bella e l’artista Paolo Russo che ha curato il lavoro video, proiettato durante la performance.
Solo voce, chitarra e variazioni tanghére. Un mix essenziale fa dello spettacolo di Vicari prima di tutto un momento d’ascolto. Poi, l’immaginario e le pulsioni dell’intimo si fondono con la letteratura del corpo. Senza arroganza di scandalo. Inizia così una lettura visiva, scandita dal susseguirsi orchestrato di finestre narrative, storicamente puntuali, sorprendentemente senza tempo.
Lo spettacolo parla di uomini e donne che con la globalità poco o niente hanno a che fare, che si nutrono di sentimenti divoranti per l’amato, che parlano alla gente con fare semplice e sognano di cambiare le cose in rime e strofe, che vorrebbero abbattere le dittature con un accordo musicale e si fanno martiri nella vita pubblica e privata pur di salvaguardare l’ideale d’amore e libertà che hanno costruito rigo dopo rigo, nota dopo nota. Uno spettacolo, pertanto, politico. Volutamente inattuale. Canta canzoni che nessuno ascolta più.

“Ho deciso d’iniziare a raccogliere i testi e le musiche di questo spettacolo quando mi sono reso conto che qualcosa intorno a me se ne stava andando – spiega Vittorio Ugo Vicari, autore, cantante e chitarrista – Vi è pure un conformismo dei sentimenti oltre che dei modi sociali. Esso ci richiede oggi un fare più accomodante negli ascolti e nelle letture quando non del tutto sprezzante e apolitico di certi ascolti. Ci fagocita il televisore, teleromanzi e reality, lasciando le nostre coscienze a sprofondare in un solipsismo feroce e di maniera. Ho scelto queste canzoni perché esse soddisfano il bisogno che ho di non disperdere il bagaglio di sogni costruito con lieve impegno nel periodo della mia formazione adolescenziale e, più di recente, nel tempo dei nuovi torti imposti dall’età che avanza – continua Vicari – perché raccontano una dimensione dell’anima che intorno a me non vedo più ma che ritorna nella memoria con dolcezza e con rabbia. Allora gli innamoramenti e le passioni politiche erano fuoco vivo in cui immergevo le mani senza curarmi delle conseguenze. Questo spettacolo lo canto perché a dispetto degli anni che passano, per quanto solitario io sia, mi sento ancora com’ero allora e questa sensazione mi piace”.