Anche quest’ anno il 25 Aprile è accompagnata da una canea di polemiche a dir poco insopportabile su chi va li e su chi è andato la. Ci preme sottolineare , in un momento di crisi come l’attuale, la stucchevolezza di tali polemiche e la lontananza, di certi atteggiamenti, dalla sensibilità della popolazione: pochissimi mesi fa la maggioranza degli Italiani si è espressa liberamente per conservare la Costituzione Italiana e i Valori in essa contenuti, quindi la messa in pratica della prima e la
difesa dei secondi è un obbligo per ogni forza politica e ancor di più per chiunque ricopra un incarico istituzionale.
Ma non ci lasciamo certo distrarre da sterili polemiche più o meno organizzate, la provenienza (loggia P2) e la direzione di marcia dell’attuale maggioranza di governo è nota da tempo; ultimamente è arrivata la proposta di legge 1360 che con l’ “Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra” accomuna partigiani e i repubblichini di Salò.
Noi, al contrario di coloro i quali, alleandosi con chi ha scientificamente pianificato lo sterminio di milioni di vite,abbiamo rispetto della vita di tutti ma la pietà non può impedirci di difendere la verità storica: oggi l’Italia è uno stato libero perché la guerra l’hanno vinta i partigiani e non i fascisti.
Il PRC lotta e lotterà in ogni modo per difendere la memoria della Resistenza e per attuare il dettato costituzionale, cioè raggiungere una partecipazione piena dei cittadini a tutti gli aspetti della politica intesa, in senso ampio, come organizzazione della vita; in questo spirito si inseriscono le iniziative portate avanti dal partito su tutto il territorio nazionale (GAP, mercatini del libro, in ultimo i forum del controG8 di Siracusa e i prossimi della Maddalena) che tramite la partecipazione dal basso ricostruiscono un tessuto sociale e democratico lacerato da anni di politicismo e tecnocrazia. Come dice la compagna Heidi Giuliani dobbiamo tornare tra la nostra gente, perché la Resistenza cel’ha insegnato: senza il sostegno del popolo non c’è progetto di trasformazione che possa avere gambe su cui camminare.
In piena continuità con i Valori della Resistenza il PRC considera il 25 Aprile la più importante festa della Repubblica democratica e antifascista (la precisazione non ci pare fuori luogo dati i tempi di mistificazione permanente) e quindi partecipa alle celebrazioni del 25 Aprile in tutta Italia e a Enna si recherà, alle ore 10, alla commemorazione di Pompeo Colajanni, il “comandante Barbato”, deponendo una corona di fiori sulla tomba di un comunista che ha lottato per la libertà dalla barbarie e dallo sfruttamento.
Paolo Piscopo