ENNA: ENRICO LETTA PRESENTA ALL’UNIVERSITA’ KORE IL SUO NUOVO LIBRO

Sono giorni di grande impegno per l’on. Enrico Letta che continua il tour per presentare il suo nuovo libro”Costruire una Cattedrale. Ieri sera infatti, alla sala convegni della facaltà di psicologia, si è fatto attendere più di un’ora, l’incontro era previsto per le 18, da oltre 250 persone, ma sono stati lì ad aspettare “perchè –ha commentato un gruppo di giovani- ne vale la pena in quanto costituisce la novità più significativa dell’ultimo periodo”. Ad accoglierlo l’anima del Pd ennese che ha aderito all’area Letta, Franco Costanza, Salvo Notararigo e Angelo Argento, ma anche il rettore Salvo Andò e il presidente Cataldo Salerno e numerose personalità, gli on.li Calogero Lo Giudice e Carmelo Tumino,

 il direttore dell’Ausl 4 Francesco Iudica, il consigliere provinciale del Psi, Totuccio Miroddi. Ad introdurre i lavori Franco Costanza e Salvo Notararigo, che hanno sottolineato come il libro di Letta sia “un contributo alla riflessione sul futuro del Paese e del Partito Democratico in questi mesi così complessi e confusi”. “La Cattedrale appunto – ha detto Costanza- come metafora di una comunità che accetta la sfida per contribuire ad un grande progetto condiviso e proiettato al futuro. Bisogna cambiare a partire dalla politica. Il bipolarismo è finito, l’elettorale non è più bipolare ma tripolare diviso non più tra destra e sinistra ma tra progressisti moderati e populisti Si tratta di unire progressisti e moderati in un patto che non potrà includere ne la Lega da un parte, ne Di Pietro e i Comunisti dall’altra. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra con la C maiuscola”. Nel corso del dibattito si è parlato anche della crisi economica e sociale che stiamo vivendo dove Letta ha sottolineato come “quella che stiamo vivendo è figlia del “presentismo”. Termine quest’ultimo coniato da Letta nel suo libro che indica “la tendenza a sacrificare all’utilità del momento ogni investimento nel futuro che richieda tempo capacità e pazienza”. Cioè a dire, oggi l’uomo è interessato a realizzare subito anche male anzichè sprecare energie per un futuro. “La crisi è proccupante –ha detto Letta- e c’è il rischio in Italia della deindustrializzazione. Quattro milioni di piccoli imprenditori sono al bivio tra chiudere e tenere duro; se mollassero cambierebbe il modello Italia. Quindi ha indicato alcune soluzioni alla crisi e cioè: rivedere gli ammortazzatori sociali, mettere al centro del sistema la donna anzichè l’uomo, fare intervenire la Cassa depositi e prestiti per poter finanziare subito tutti gli imprenditori, specialmente le picole e le medie imprese  che vantano un credito dagli enti locali.

Pietro Lisacchi