La situazione dei rifiuti della provincia di Enna non è buona. Anzi, per molti aspetti è “drammatica”. La grave crisi del settore “che oramai si trascina da troppo tempo –sostiene il presidente della provincia, Pippo Monaco- richiede interventi urgenti ed improcrastinabili a tutela dei cittadini e degli enti pubblici”. Insomma, gli interessi pubblici impongono una svolta nella gestione e un’accelerazione nell’adozione di atti preordinati al perseguimento della trasformazione di Sicilia Ambiente e quindi, “la necessità di ricostituire –secondo Monaco- in tempi brevi l’organo di gestione della società” (Cda). Una presa di posizione, quella di Monaco, che va sicuramente nella direzione di chi vuole salvare il salvabile
e di assicurare la continuità del servizio, ma che gli impone anche di fare alcune considerazioni. “E’ chiaro –sottolinea- che negli anni sono stati commessi molti errori nella gestione del servizio di igiene ambientale anche a causa di un sovradimensionamento del personale, in carico della società, accompagnato da managenent che non ha dimostrato professionalità adeguata a gestire una società per azioni quasi interamente pubblica. Il risultato fallimentare è sotto gli occhi di tutti e ha portato al tipico modello delle Spa protette, che generano profitti (quando ci sono stati), e alla socializzazione dei debiti”. Nonostante ciò, il presidente Monaco, sa perfettamente che oggi è “necessario lasciare alle spalle il passato e cominciare a riportare il servizio alla normalità, ridando fiducia ai cittadini, dando serenità ai lavoratori, evitando conflitti sociali e vane battaglie tra poveri”. “Finora il ruolo dell’Ente Provincia –precisa Monaco- è stato limitato, non per scelta dello scrivente, a mero socio di minoranza di una Spa con poteri ad esso correlati. Oggi intendiamo, invece, svolgere un ruolo di coordinamento dei comuni per trovare soluzioni a breve, medio e lungo termine al problema dei rifiuti. E’ necessario –sottlinea-, in primo luogo, che la politica trovi la capacità di sintesi ricercando figure manegiariali con comprovata esperienza che possono portare al risanamento economico finanziario della società”. E quindi, auspica che nei prossimi giorni ci sia un atto di responsabilità da parte di tutti i sogetti, attori di questa vicenda, a contribuire alla risoluzione del problema rifiuti in una specie di “patto di salute pubblica”, chiedendo anche, se necessario, “di assumere scelte coraggiose, anche impopolari, ma che siano finalizzate a salvaguardare il diritto dei 180 mila cittadini della provincia di Enna” che lui rappresenta. Per Monaco “i cittadini hanno il diritto “a vivere in città pulite” e di “pagare tributi equi e legittimi”. “E per raggiungere questo obiettivo –conclude Monaco- è necessario, pertanto, potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti intesa come unico strumento per ridurre sensibilmente la quantità dei rifiuti in discarica, riavviando nel ciclo produttivo materiali selezionati e rendendo attivo l’impianto di compostaggio di Dittaino”. Dunque, non c’è una volontà dell’amministrazione provinciale di tornare indietro e di azzerare anni di lavoro. Però, è chiaro che per fare questo ci vuole l’aiuto anche della Regione. Tra l’altro, è un impegno che il presidente Lombardo, in occasione di una sua recente visita a Enna, ha preso con i lavoratori di Sicilia Ambiente. Infatti, si aspetta un intervento straordinario di 8 milioni di euro che non gravino sui bilanci dei Comuni.
Giacomo Lisacchi