Tante “luci nelle notte” e una “porta spalancata verso l’esterno” dallo Spirito Santo. Sono queste le due immagini che sintetizzano la Chiusura dell’Agorà dei Giovani della Diocesi di Nicosia. Un momento di festa e di riflessione che ha visto protagonisti, per un’intera notte, circa 400 giovani provenienti da ogni parte della diocesi. Dalla Veglia vissuta e celebrata insieme al Vescovo, S.E. Mons. Muratore, fino all’Eucarestia dell’alba, presso il Santuario della Madonna della Lavina di Cerami, è stato un susseguirsi di emozioni. Tanti i momenti forti e significativi, in particolare la testimonianza di una giovane educatrice che ha raccontato la propria esperienza di vita attraverso le tappe del cammino dell’Agorà
e il musical su Padre Pino Puglisi, a cura dell’Associazione CGS Life, che ha lanciato un messaggio forte di speranza, invitando tutti ad essere “testimoni della carità”, in una terra e in una quotidianità dove spesso a trionfare sono l’odio, l’egoismo, l’illegalità.
Suggestivo il pellegrinaggio notturno, che ha visto illuminare le vie cittadine e dato a coloro che hanno partecipato la possibilità di sperimentare il senso della strada, della fatica e della preghiera.
Importante anche il momento di “sosta spirituale”, presso la Caserma Forestale Gugliatore, dove, immerse nella natura e nel cuore della notte, sono state allestite tre tende: una dedicata alla Riconciliazione, una all’Adorazione e una alla Parola.
Soddisfatto il Vescovo per la riuscita dell’evento, il quale, all’arrivo del pellegrinaggio presso il Santuario, ha così commentato: “E’ stato stupendo condividere l’alba e rivedere la bellezza dei tutti quei volti. Camminare insieme, richiama sempre la voglia di intrecciare le mani e sentirsi ancora più amici: questo ho provato in quel tratto di strada condiviso, quasi paradigma di ciò che sogno con i giovani”.
Un bilancio certamente positivo anche per i direttori dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile, che in questi anni, anche grazie al cammino dell’Agorà, hanno potuto ridare slancio alla pastorale in un ottica di apertura, comunione e missionarietà.
Marzia Carrubba