“La Cisl di Enna, di concerto con la Cisl regionale, – dichiara Giuseppe Aleo, Segretario generale della Cisl ennese – ha attivato una “ Cabina di regia” con la presenza delle segreterie provinciali Cisl Medici, Funzione Pubblica e Pensionati per rilanciare con forza il tema della riorganizzazione del sistema sanitario regionale e , nello specifico, in provincia di Enna, territorio fortemente penalizzato dai provvedimenti conseguenti alla legge di riforma del sistema sanitario. Le Segreterie provinciali, insieme ai rappresentati aziendali del settore ed alla presenza del Segretario regionale, Ivan Ciriminna, si sono riuniti lo scorso giovedì 11 giugno ribadendo la posizione decisamente critica esternata dal sindacato
sin dall’approvazione della Legge Regionale di riforma della sanità e del “piano di rientro” con cui si rivede l’attuale rete ospedaliera , “determinando la percentuale dei posti letto più bassa rispetto alle altre province e senza prevedere alcuna riqualificazione delle specialità assegnate ai presidi ospedalieri della provincia di Enna”.
“La Riforma approvata afferma, tra l’altro, il Segretario regionale, Ivan Ciriminna- è assolutamente priva di ogni indicazione relativa alla medicina del territorio. A livello regionale, abbiamo più volte sollecitato il Governo e l’A.R.S. di dare attuazione a tale area sanitaria, che riguarda i cittadini e principalmente le fasce anziane e più deboli della popolazione.”
Per Rosanna Laplaca- Segretario provinciale CISL – “è proprio in questa direzione che la CISL di Enna, assieme alla CISL Medici, FNP e FP CISL , sta elaborando un modello di sanità alternativo all’esistente e a quello proposto con il “piano di rientro” per la provincia: la proposta di un sistema integrato socio – sanitario che possa costituire la base di interlocuzione con le altre. Organizzazioni sociali, sindacali e politiche, al fine di dare risposte condivise ai bisogni sociali e sanitari dei cittadini e degli operatori che noi rappresentiamo, che non possono essere ulteriormente penalizzati dalla scelta del Governo regionale”.
Riteniamo infatti – continua Rosanna Laplaca – che occorrano seri interventi di razionalizzazione ed ottimizzazione dei processi e dell’organizzazione, sia per quanto riguarda l’area dell’ospedalità sia per quanto concerne l’area della medicina territoriale, privilegiando la prevenzione e la riabilitazione, nonché tutti gli interventi a carattere socio- sanitario. Non può essere intaccato il fondamentale diritto alla salute dei nostri cittadini, già penalizzati dall’assenza nel territorio di strutture altamente qualificate e dalle insufficienti risorse professionali assegnate per le specialità esistenti.