Ci risiamo. Per mancanza del numero legale viene rinviato il Consiglio comunale e si perde l’opportunità di parlare di temi molto importanti per la comunità ennese e per l’intero Paese. Mercoledì 10 u.s. il Consiglio comunale, convocato per dibattere su alcune interrogazioni e su temi come il futuro dell’Ente Autodromo di Pergusa e i danni che sta procurando la sedicente riforma della scuola proposta dai Ministri Tremonti-Gelmini, subisce delle modifiche nella trattazione dei punti posti all’ordine del giorno a causa di varie assenze e vede la presenza numerosa dei consiglieri nella prima fase del dibattito per poi man mano ridursi con il trascorrere del tempo. A tarda serata quando ancora si doveva trattare
il tema della scuola il Presidente Gargaglione è stato costretto a sospendere il Consiglio e a rinviarlo in seconda convocazione al giorno successivo, perché in aula erano presenti soltanto sei consiglieri. Anche il giorno dopo, però, sono presenti soltanto 11 consiglieri e il Presidente è ancora una volta costretto a rinviare la seduta. Evidentemente, afferma il segretario del PD Vittorio Di Gangi, soltanto a pochi interessa affrontare argomenti seri in Consiglio comunale, mentre altri si affrettano a ritirare la giustificazione per l’assenza dal posto di lavoro e per il conteggio del gettone di presenza. Francamente è un modo di fare politica che non appassiona la gente e discredita ulteriormente il ruolo del Consigliere comunale che solo in pochi svolgono con passione ed impegno, proponendo al Consiglio argomenti importanti su cui dibattere. Il Partito democratico è impegnato a contrastare le presenze mordi e fuggi e ad evitare che le commissioni consiliari vengano svolte per avere garantito il gettone di presenza. Occorre che il Presidente del Consiglio faccia rispettare le regole esistenti e se è necessario si apportino dei correttivi al fine di “costringere” i consiglieri ad avere maggiore rispetto per sala d’Euno e partecipare al dibattito politico. Si faccia, poi, definitiva chiarezza sul fatto che ad un incremento delle sedute di commissioni consiliari non corrisponde un altrettanto incremento delle delibere consiliari. A causa dell’aumentato numero dei lavori consiliari, avvenuto dopo l’entrata in vigore della legge regionale che ha trasformato il compenso per il consigliere comunale da indennità fissa a gettone di presenza, il costo della politica previsto per l’anno 2009 è raddoppiato rispetto a quello dell’anno precedente. Questo è un “lusso” che il Comune di Enna non si può permettere, soprattutto dopo che l’amministrazione comunale e i consiglieri, a seguito della dichiarazione del dissesto finanziario, si erano ridotti autonomamente le loro indennità del 20%. È assolutamente necessario da parte di tutti i gruppi consiliari affrontare immediatamente il problema ed adottare i correttivi del caso. Modificare il regolamento del funzionamento del Consiglio comunale per evitare l’assenteismo, così come già proposta dal Presidente Gargaglione, e prevedere un tetto massimo mensile da erogare ad ogni singolo consigliere per ridurre i costi della politica devono essere i primi provvedimenti che il Consiglio deve adottare. Solo così la politica può recuperare credibilità nei confronti della gente ed affrontare i veri problemi della nostra città.