E’ di oltre 3 mila euro l’anno l’”onere” burocratico che sostiene, mediamente, un’impresa agricola ennese. Il costo complessivo per il settore con i suoi milioni di euro l’anno, è in parte addebitabile ai ritardi, ai disservizi e alle inefficienze della Pubblica amministrazione. Il che si traduce in un forte ostacolo alla crescita economica, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività. E’ quanto emerso nel corso di una tavola rotonda sulla semplificazione normativa in agricoltura promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori di Enna, che ha visto la partecipazione di esponenti del pubblico impiego, del mondo agricolo e dell’economia. I lavori sono stati aperti da una relazione di Salvatore Maimone
, vice presidente e amministratore unico della Cia, e conclusi da Francesco Salamone, Presidente.
Il costo degli adempimenti amministrativi diventa sempre più pesante. Basti pensare che l’intera imprenditoria italiana “paga” circa 15 miliardi e che -come ha rilevato Salamone- ogni anno servono più di 100 giornate di lavoro per rispondere agli obblighi di carattere burocratico. Un aspetto confermato anche da una recente indagine dell’Istat nella quale si evidenzia che l’onere del rapporto azienda-macchina pubblica pesa per il 30 per cento sul costo complessivo del lavoro per i piccoli e medi imprenditori.
Non solo. La scarsa trasparenza e un linguaggio complesso e troppo spesso superato continuano a rappresentare -è stato sostenuto durante la tavola rotonda- un intralcio notevole per le imprese. Una complessità alla quale si aggiungono ritardi nelle risposte e un’assistenza pressoché nulla da parte dell’amministrazione. Elementi che spingono la quasi totalità delle aziende agricole a rivolgersi a tecnici esperti per poter interpretare il mondo della burocrazia.
Sono costi che rendono tutto più difficile per le aziende e non soltanto per esse. Infatti, è di oltre 5.500 euro l’anno il costo burocratico per ogni cittadino italiano. “Abbiamo a che fare -ha evidenziato Salamone- con un vero e proprio ‘mostro’ dai mille tentacoli che impedisce di sviluppare in maniera adeguata l’attività imprenditoriale. Insomma, bisogna assicurare nei rapporti con la Pubblica amministrazione la certezza di tempi e il riconoscimento dei diritti, semplificare i rapporti tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione, ridurre il costo della burocrazia, valorizzare la sussidiarietà verticale e orizzontale”.
D’altra parte, più semplificazione amministrativa e legislativa significa risparmio, trasparenza e, soprattutto, recupero di risorse che possono essere destinate allo sviluppo e alla competitività. Oggi, in Italia, il carico burocratico fiacca non solo il sistema imprenditoriale, ma toglie aria anche al semplice cittadino.