Da notizie di stampa si è appreso che il Presidente Monaco ha azzerato la Giunta Provinciale (ma si può azzerare qualcosa che aveva ormai valore nullo?). Nessuna comunicazione ufficiale al Consiglio Provinciale (che era pure riunito). E questo la dice lunga sul modo di intendere la svolta politica propagandata da chi ha vinto le elezioni. Il Presidente Monaco e i suoi assessori hanno sempre snobbato il consiglio provinciale pur affermando, all’indomani delle elezioni, che “dobbiamo cambiare il modo di fare politica partendo dalla cultura, inoltre ci deve essere una gestione trasparente della cosa pubblica con la distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione con la quale dobbiamo dialogare”
(cfr LASICILIA del 18/06/2008 , pag 34). Evidentemente si predica bene e si razzola male! Il Presidente Monaco e la sua Giunta non solo non hanno determinato la svolta politica in Provincia di Enna, ma hanno percorso la strada già battuta dalla precedente amministrazione, non rispondendo alle richieste di reale cambiamento che la gente si aspettava. La Giunta Monaco, nata di salute cagionevole, sin da subito ha visto peggiorare il suo quadro clinico che, nel corso dei mesi si è, inarrestabilmente, aggravato. Il Presidente, però, ha cercato, in una sorta di accanimento terapeutico, di far sopravvivere chi ormai non aveva alcuna speranza. Con le migliori intenzioni, cercherà di partorire un nuovo essere, di salute forte e con aspettativa di vita superiore all’anno, ma il problema, a mio modesto avviso, è genetico e le speranze saranno presto disattese.
Come farà, Sig. Presidente, a tenere a freno le richieste del MpA, che, già nel dicembre del 2008, manifestava “grande disagio e preoccupazione rispetto all’azione di Governo” che appariva “fragile e sempre più separata dalla coalizione politica” che lo aveva eletto e sostenuto?
Il MpA affermerà, come allora, “di non essere interessato ad alcun sottogoverno, se lo stesso non è conseguenza di un percorso politico condiviso e di un progetto di sviluppo del territorio”, il che, tradotto in termini più chiari, significa che Le chiederà quanti più incarichi possibili.
Come fermerà, Sig. Presidente, gli impulsi di quei consiglieri provinciali che, dichiarando di non starci con la politica litigiosa del centro destra ( “Se la politica del centro destra recita questo Credo ed è quella portatrice di litigiosità infinita dovuta a qualche poltrona in più o in meno, NOI NON CI STIAMO!”), le chiederanno maggiore partecipazione alla gestione amministrativa?
Come si confronterà, Sig. Presidente, con le due anime di “Forza Italia” (continuerà ad ignorare le richieste dell’On.le Grimaldi)?, con le aspettative della Destra, dell’UDC, di Alternativa Democratica?
E, soprattutto, Sig. Presidente, quando inizierà, finalmente, ad affrontare i notevoli problemi che affliggono questa Provincia?
Fino ad oggi il teatro della politica ha visto nella rappresentazione della Sua giunta una farsa, a tratti comica e spesso drammatica. Mi chiedo come farà a cambiare genere, considerato che la Sua Compagnia è composta sempre dagli stessi attori e tutti reclamano un ruolo di protagonista?