La segreteria provinciale di Alternativa Democratica ed i candidati alle ultime elezioni provinciali del movimento (Bruno A., Capuano, Di Marco, Ferragosto, Prestifilippi, eccetto Sutera e Bruno G.) “ritengono che l’azzeramento della Giunta Provinciale doveva avvenire già da parecchio tempo e questo per diverse ragioni. In primo luogo si contesta al Presidente Monaco il modo di gestire e coordinare la coalizione politica: in un anno le segreterie politiche dei partiti sono state considerate un optional, mentre sono stati privilegiati i rapporti personali o di gruppo. A memoria non si ricorda, se non prima delle elezioni, una riunione collegiale di maggioranza con le segreterie politiche. In secondo luogo si contesta la mancata attuazione del programma nelle sue linee fondamentali ed essenziali: ci chiediamo che fine
ha fatto il tavolo tecnico voluto dall’intero consiglio provinciale (agosto 2008) per risolvere il problema rifiuti; che fine hanno fatto gli otto punti da Lei sottoscritti per ridurre il costo del consumo dell’acqua; che fine ha fatto il primo punto del programma che parlava di legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica con la contemporanea riduzione dei costi della politica ,limitandosi a sciogliere la Biennale Archelologica e l’APT (era proprio necessario ed urgente?), senza invece, così come programmato e concordato, rivedere il ruolo di società come il CESIS, la Multiservizi, o un cambio di rotta nella gestione della Kore; che fine ha fatto il principio condiviso da tutti circa la partecipazione della gente alle scelte del territorio; per non parlare poi della viabilità sempre più fatiscente, delle opere infrastrutturali da programmare, di una attenzione particolare al mondo delle piccole imprese artigianali e commerciali, una programmazione per uno sviluppo dell’agricoltura, una attenzione ai bisogni sociali ed economici dei pochi giovani rimasti nella nostra Provincia.
Questo ed altro era stato indicato come “svolta vera”.
Purtroppo non è accaduto niente di questo, se non continuare a tessere rapporti personali, se non a nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che accade. Quello che avevamo preannunciato con la ns. richiesta di incontro collegiale avanzata già nel mese di settembre è oggi avvenuto: la crisi della coalizione che a nostro parere non è solo politica, ma soprattutto gestionale e programmatica.
Proprio per questo avevamo comunicato già in tempi non sospetti che il ns. movimento politico si tirava fuori da questa coalizione e l’unico rappresentante istituzionale presente in Consiglio avrebbe fatto bene a buttare la maschera e ad entrare nel PDL, così come per questo partito, assieme all’ass.Di Simone, ha chiesto i voti alle ultime elezioni europee.
Per quel che concerne l’assessore Di Simone, non è mai stato designato da questo movimento e la sua è stata una designazione voluta dallo stesso Presidente. Pertanto, se nel prosieguo della vita politica di questa Giunta, il Presidente dovesse ritenere di rinnovare la fiducia allo stesso Assessore, questi non rappresenterà il movimento, né può spacciarsi per tale rappresentante, perché nei fatti non lo è.
Al Presidente ed ai segretari politici di quella coalizione nata per sancire una svolta o quanto meno una inversione di rotta nei rapporti tra rappresentanti e rappresentati, ricordiamo che in un anno dal suo insediamento, questa Giunta deve ancora iniziare dalla prima riga del programma e se questo non avverrà non possiamo che raccomandare di fare scelte drastiche, che possono concretizzarsi anche in uno scioglimento anticipato del Consiglio Provinciale, ridando la parola agli elettori”.