CONFINDUSTRIA SU CRISI ATO RIFIUTI. “NON E’ POSSIBILE CONTINUARE A BRUCIARE DENARO PUBBLICO. NECESSARIO ATTUARE GARE D’APPALTO”

Palermo, 28 giugno 2009 – “Molti Ato rifiuti in Sicilia, con quasi un miliardo di euro di debiti, sono sull’orlo del fallimento perché la loro gestione, affidata a politici indicati dai sindaci, in molti casi è stata caratterizzata da sprechi e clientele. Registriamo che ad alcuni amministratori di società d’ambito i Sindaci che li hanno nominati consentono di omettere di consegnare le informazioni richieste dalle autorità di controllo e vigilanza”. Lo dice Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia, che aggiunge: “La Sicilia deve superare al più presto l’emergenza finanziaria, ma la strada non può essere né il continuare a bruciare fondi pubblici per tappare le falle dei bilanci delle società d’ambito, né pressare sull’Ars

 per una riforma che restituisca la gestione diretta del ciclo dei rifiuti ai Comuni. La cura sarebbe peggiore del male: stiamo ancora pagando il prezzo di certi disastri del passato che neppure la creazione degli Ato ha potuto cancellare”.
“La strada maestra – spiega Catanzaro – l’ha già tracciata l’Unione europea con una direttiva che impone l’affidamento mediante gara della gestione del ciclo dei rifiuti, già recepita dall’Italia con una legge valida su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del legislatore è aprire il mercato a chi ha capacità ed efficienza tecnologica tali da trasformare i rifiuti da problema a opportunità per la collettività. Ma la Sicilia finora ha cercato in ogni modo di ignorare il ricorso alle gare, rischiando pesanti sanzioni da parte dell’Ue”.
“Eppure nell’Isola – osserva il vicepresidente di Confindustria Sicilia – le aziende private del settore hanno ampiamente dimostrato di sapere ridurre i costi rispetto al pubblico, di investire in ricerca e innovazione tecnologica, di creare nuova occupazione caratterizzata da rilevanti valori aggiunti ottenuti con figure professionali altamente specializzate e realmente dedicate alla  tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
“E’ auspicabile – sottolinea Catanzaro – che cessi l’occupazione politica e partitica nel settore dei rifiuti, perché i cittadini e le imprese non devono più assistere a risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Le Province sono organi di controllo e contemporaneamente soci degli Ato, cioè controllori e controllati. Ciò comporta una inevitabile commistione di ruoli da cui conseguono fatti particolarmente negativi che sono sotto gli occhi di tutti e che si commentano da soli”.
“Apprezziamo – dice ancora Giuseppe Catanzaro – le dichiarazioni pubbliche del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, improntate sul principio della responsabilità. Governo e Parlamento possono e devono invertire un destino: l’immagine negativa della Sicilia che non può continuare ad essere considerata una realtà incapace di assicurare  la raccolta dei rifiuti, con danno per il turismo, l’allontanamento degli investitori e il rischio di chiusura per gli operatori che restano. Servono risposte urgenti ed improcrastinabili”. 
“Il convegno di martedì prossimo organizzato da Legambiente – conclude Catanzaro – può essere un’occasione importante per avviare un confronto affinché da subito si  restituisca efficienza e trasparenza all’intero comparto del ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia, semplicemente attraverso un passo indietro della politica e della mano pubblica che si deve impegnare a regolare i processi ed a controllarli con rigore e assicurare l’apertura del mercato nell’ottica finale di far spendere meno al cittadino ed alle imprese”.