Per i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Michele Pagliaro, Giuseppe Aleo e Vincenzo Mudaro, le divisioni politiche, nell’ambito di una “coalizione”, eletta dai cittadini, costituiscono un freno al’attività politica che, nel particolare momento di crisi economica, un territorio, depresso, come il nostro, non può permettersi. La decisione di azzeramento della Giunta provinciale, anche se dettata da esigenze “prettamente politiche”, e per questo poco comprensibili da parte dei cittadini, resta una scelta penalizzante per tutti coloro che, attraverso il proprio voto, un anno fa, ma anche recentemente, hanno espresso fiducia al centro-destra. Giorno dopo giorno le nostre attese, a nostro avviso, unitamente a quelle di un
numero sempre più crescente di cittadini, si riducono sempre di più. Da oltre un anno insieme ai cittadini tartassati, ai lavoratori senza retribuzioni, stiamo aspettando, per esempio, quella che lo stesso Presidente Monaco, relativamente all’Ato rifiuti, in campagna elettorale ebbe a definire “un’idea precisa sul da farsi, sul come rimediare al danno devastante provocato dall’incompetenza e dal pressappochismo”, ma si brancola nel buio più pesto; da oltre un anno cerchiamo di comprendere le scelte legate alla tanto osannata soppressione degli Enti inutili o alla loro riconversione ma ci vediamo poco; da oltre un anno, le aspettative dei tanti disoccupati sono andate tradite perché delle coordinate di quella che sempre in campagna elettorale fu definita “ una seria politica occupazionale” non c’è traccia.
L’elenco potrebbe continuare ancora ma – proseguono i tre segretari- a distanza di un solo anno, forse stiamo correndo troppo e certamente non intendiamo approfittare della situazione, siamo perà fortemente incalzati dalla situazione che non è delle migliori.
Giusto per ricordarlo, a Enna nell’arco degli ultimi anni diverse Aziende, sono entrate in crisi e sono 358 i padri di famiglia con una mobilità straordinaria in deroga, che nonostante il cosiddetto “Decreto Anticrisi”, aspettano le conseguenti determinazioni da parte del Governo della Regione; cresce sempre di più il numero delle attività commerciali e artigianali, in crisi; colossi importanti come le società appartenenti alla “Fondazione Oasi Maria Santissima” di Troina, o ciò che resta del cosiddetto polo della gomma e plastica di Regalbuto, sono in difficoltà e stanno licenziando a iosa.
Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, nel primo quadrimestre 2009, con 72.328 ore autorizzate fa registrare un incremento del 227,61 per cento, rispetto al 2008 che costituisce il segnale, del tutto evidente, che la crisi, è giunta anche a Enna dove, fra l’altro, c’è sempre stata.
Disoccupazione al 16 per cento e lavoro nero, dilagante in tutti i settori, rappresentano infine l’inconsueta cornice di un quadro che non avremmo mai voluto vedere su cui la politica è chiamata a scommettersi
Un quadro fatto di ristrettezza e di cittadini sempre più poveri, il Pil delle nostre famiglie risulta più che dimezzato rispetto a quello di una famiglia residente in una, qualsiasi, provincia del centro-nord, infatti, osservando le condizioni di reddito, attraverso i dati delle attestazioni, Isee rilasciate dall’Inps, emerge un dato desolante ma purtroppo ancorato alla triste realtà del territorio il campione esaminato prende in considerazione un totale complessivo di 108.674 cittadini, un campione abbastanza rappresentativo, che per il 30,20 per cento vive con un reddito annuo, famigliare, lordo, compreso tra 0 e 10.000 euro, mentre per il 36,56 per cento il reddito è compreso tra 10.001 e 20.000 euro.
Oltre i 2/3 del campione (66,76 %) vive, nella migliore delle ipotesi, con un reddito lordo annuo, famigliare, che non va oltre i 20.000 euro
Dati estremamente negativi che si commentano da soli, la povertà la fa da padrone ed è terreno fertile su cui si muove lavoro nero, irregolare, e criminalità.
A settembre inoltre la cosiddetta “riforma scolastica” produrrà tagli in organico di diritto che ridurranno la scuola primaria di 63 posti, quella di 1° grado di 64 unità e 53 sono gli addetti in meno in quella di 2° grado mentre il personale Ata sarà ridotto di 60 posti.
Di fronte a tutto questo, auguriamo, al Presidente Monaco, una nuova Giunta, veramente all’altezza della situazione, in grado di porre in essere una politica di governo coerente, con gli impegni assunti, che non rinunci alla responsabilità di compiere le scelte, anche quando c’è da dire no.