Il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è intervenuto oggi a conclusione del dibattito parlamentare dedicato all’azzeramento del governo e alla ricomposizione della nuova giunta regionale.
“Non ho fatto ieri un lungo discorso – ha detto – . Mi sono limitato all’essenziale. Ho voluto sottrarmi al rituale dell’elencazione di fatti e circostanze che nell’anno di lavoro trascorso hanno caratterizzato l’attività del governo e del parlamento regionale.
“La mia analisi si è fermata all’osservazione del fatto che la politica regionale, dalla nascita della sua autonomia ad oggi, ha costantemente visto il modello di sviluppo deciso da altri e subito dalla nostra gente.
“Le due vigilie, del federalismo fiscale e della fine dell’intervento comunitario, impongono una svolta. Che, nel caso della sanità, è stata impostata dal governo e condivisa dal parlamento. E’ vero. Ma non c’è dubbio che il clima del dibattito si sia infuocato. E che i toni siano scaduti.
“L’azzeramento della giunta non è stato un fulmine a ciel sereno che ha interrotto un idillio. Non è possibile dire che tutte le cose andassero bene. L’avvicinarsi della scadenza elettorale aveva peggiorato la situazione.
“E vale la pena ricordare che dell’azzeramento e della necessità di imporre un percorso di affidabilità reciproca, tutti i partiti della maggioranza erano stati informati. Ciascuno ha deciso in autonomia il modo in cui comportarsi. Nessuno è stato escluso a priori.
“La strada delle riforme e del risanamento è obbligata. Su questo dobbiamo intenderci tra noi e con i siciliani. Ci sono decine, centinaia, di enti, comitati, società, in cui siedono decine, centinaia di persone che percepiscono gettoni e indennità, di cui si può fare a meno.
“Accolgo – ha concluso il presidente della Regione – l’appello al dialogo e al dibattito. Un confronto però si può fare solo discutendo lealmente dei problemi e delle cose da fare, a partire dal piano di rientro sanitario, dalla verifica delle entrate e delle uscite del bilancio regionale. Ma a nessuno è consentito far finta di dialogare a Palermo e a gestire i volantinaggi contro il governo in periferia.
“Dobbiamo affrontare con scrupolo e serietà molte emergenze. A cominciare da quella dei rifiuti. Non c’è dubbio che il proliferare di enti e consigli d’amministrazione ha peggiorato la situazione. E’ urgente la riorganizzazione del personale regionale, la riforma della formazione professionale. Dovremo affrontare questi problemi in questo parlamento. Dandone conto ai siciliani”.
G.A.