“Nominare un Commissario governativo con pieni poteri, soprattutto nell’accertamento delle responsabilità sociali”. E’ quanto chiede per l’Ato EnnaEuno Vincenzo Cimino responsabile dell’associazione LibertàEguale. “Un tempo non lontano –dice Cimino-, era diffuso lo slogan “Enna, Città pulita”. Oggi, il detto potrebbe essere “ad Enna, la mondezza sotto casa”. È un’immagine rovinosa, marcata in ogni angolo, a voler segnare la perdita del gusto civico “del Bello e della Pulizia” per coesistere con “il Brutto ed il Disordine””. L’inverosimile vicenda del servizio rifiuti porta Cimino ad un’altra amara considerazione. “Come sia possibile –sottolinea- che,
in un paese di 29 mila abitanti, un pessimo modo di vivere stia divenendo abitudine, per non dire un modello di vita locale? Sono pratica frequente, infatti, la precarietà di regole comuni da rispettare, la mala gestione e i disservizi, lo svuotamento del dovere civico, i segni d’arbitrio intolleranti. Sembra che si voglia imporre un sistema d’impunità, un’area grigia da dove si entra e si esce senza riserve”. Una verità secondo Cimino che i cittadini hanno smesso di dirsela, anche se “s’indignano se i cassettoni sono strapieni occupando strade e piazze, se non c’è lo spazzamento dei quartieri, se non si procede alla raccolta differenziata, se i netturbini scioperano perché non pagati da mesi”. “Ad un tempo –aggiunge Cimino-, si scende sempre più nel baratro del fallimento totale, dei debiti che non si possono coprire, dell’irresponsabilità gestionale, dei meschini giochi di potere. È sufficiente leggere i bilanci con i suoi conti per capire quanto basta restando interdetti. Una lettura che, però, nessuno ha voglia di fare, a cominciare dal Sindaco e da chi è preposto al controllo legale dell’attività pubblica. Se lo facessero –spiega Cimino-, a loro non resterebbe altro che attivare la procedura con la quale si nomina il commissario governativo per la gestione straordinaria di EnnaEuno. Questa è una società –continua Cimino- per azioni che deve sottostare alle leggi dello Stato, e quindi del Diritto Societario. EnnaEuno non opera nel Burundi! Pare che alcuni non lo sappiano, a iniziare dai Controllori pubblici. In tanti si trovano nel mirino delle critiche e accuse, ma stranamente queste sono come buchi nell’acqua e non arrivano mai a chi può fermare la più triste storia di mala gestione pubblica e d’illegalità ad Enna. Ripetiamo, basta leggere le carte per convincersi che è un atto dovuto nominare un Commissario del Governo”.
Giacomo Lisacchi