L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Megri e l’Agenzia di Editoria Scientifica Zadig, ha avviato il progetto Partecipasalute rivolto alla tematica della Terapia Ormonale Sostitutiva per le donne in menopausa. La motivazione è data dall’esigenza di comprendere come le donne recepiscano l’ingente mole di informazioni che circolano in merito alla Terapia Ormonale Sostitutiva: “Negli ultimi anni la pubblicazione e l’analisi dei risultati di grandi trial clinici internazionali sulla Terapia Ormonale Sostitutiva – si legge nell’introduzione del progetto – ha generato in Italia un ventaglio di posizioni e di raccomandazioni,
espresse da diverse istituzioni o società scientifiche, spesso in disaccordo tra loro e talvolta in contrasto con i dati della letteratura.”. È probabile, pertanto, che la singola donna oggi riceva informazioni contrastanti sui benefici e sui rischi della Terapia Ormonale Sostitutiva sia dai vari consulti sia dai messaggi divulgativi ad essa dedicati. Ciò può rendere difficile il diritto di compiere scelte consapevoli per la propria salute.
L’Azienda Usl n. 4 ha aderito al Progetto di ricerca-intervento per l’uso appropriato dei farmaci, nel caso della terapia ormonale, rivolto ai cittadini e agli operatori sanitari con un team multiprofessionale così composto:
– Settore Materno Infantile: dr. Roberto Licenziato, dr.ssa Gianna Codetta Reiteri,
– Qualità e formazione del Personale: Dott.ssa Gabriella Emma, dr. Roberto La Ferla
– Settore Farmaceutico: dr. Calogero Russo, dr.ssa Sabrina Bonaccorso.
Quale informazione per la donna in menopausa
sulla terapia ormonale sostitutiva?
Le domande a cui il progetto di ricerca intervento darà risposta:
● Per quali scopi si può consigliare la Terapia Ormonale Sostituiva, a quali donne, per quanto tempo?
● Quali aspetti della menopausa possono essere divulgati come problemi di salute?
● Su quali alternative, soprattutto non farmacologiche, è utile maggior informazione:
– per i sintomi
– per la prevenzione cardiovascolare
– per la prevenzione delle fratture
– per la prevenzione di tumori
● Per quali quesiti è utile maggiore ricerca?
● Quali bisogni informativi hanno le donne?
● Come si può interpretare criticamente l’informazione su questo tema? Quali rischi comporta
una cattiva informazione rivolta al pubblico e ai medici? Come evitarli?