ENNA: INFORMAZIONE E CONSIGLI DELL’AUSL4 PER LA SALUTE DEI BAGNANTI

Sono tantissimi i cittadini della provincia di Enna che frequentano le località balneari durante i mesi estivi e il pericolo di essere colpiti dai tentacoli delle meduse diventa, di anno in anno, sempre più alto.  Il Servizio Promozione della Salute dell’Assessorato alla Sanità, in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Promozione e la Ricerca Ambientale), ha diffuso, presso tutte le Aziende Sanitarie Siciliane,  il materiale relativo al Progetto Pilota “Meduse nel Mare Mediterraneo”, contenente importanti informazioni per la prevenzione degli effetti della diffusione di questi organismi marini. Interpellato sull’argomento, il dott. Giuseppe Stella

del Servizio Igiene Pubblica dell’Azienda Usl n. 4 ha fornito ulteriori elementi per evitare gli effetti delle meduse sulla pelle. Nel documento divulgato dall’Assessorato, sono elencate le varie specie di meduse presenti nel Mediterraneo di cui solo alcune sono urticanti. La più comune e diffusa è la Pelagia noctiluca, dai lunghi filamenti che possono provocare bruciori sulla pelle. Le meduse  appartengono al placton, vengono perciò  trascinate dalla corrente perché incapaci di nuotare, non hanno occhi e i filamenti, a volte, non sono facilmente visibili in acqua. Il loro costante aumento è determinato dalla diminuzione dei predatori come le  tartarughe marine e pone problemi di natura ambientale e implicazioni su pesca, turismo e salute. La diminuzione dell’inquinamento e l’incremento numerico dei predatori sono  gli obiettivi da perseguire necessariamente con continuità. Ma, nel frattempo, cosa fare se colpiti dalle cellule urticanti delle meduse? Il dott. Stella dà alcuni semplici ed essenziali consigli: non immergersi se nel tratto di mare sono visibili anche poche meduse, se colpiti, lavare la parte interessata possibilmente con acqua di mare, non strofinare, evitare l’esposizione al sole, fare uso di una delle tante pomate antiurticanti disponibili.