E’ disponibile già da qualche giorno il nuovo lavoro discografico della rock band piazzese “Campo Avvelenato”, un Exented Play contenente cinque tracce intitolato “Spazi Chiusi”. Si tratta del seconda fatica discografica dei cinque giovani che già lo scorso anno avevano prodotto un primo EP dal titolo “Hop Frog”. “Spazi Chiusi”, che nasce dopo le galvanizzanti vittorie conquistate nel corso del 2009 al “Sicily Rock Fest” di Catania ed al “Piazza in Rock Contest 2009”, si presenta con delle sonorità ben definite e con la consueta energia che caratterizza le esibizioni live del gruppo. I cinque brani scorrono veloci all’ascolto ma continuano a girare nella testa lasciando
quella piacevole sensazione che spinge l’ascoltatore a tornare sul disco, complice una scaletta i cui brani si insinuano nel percorso esistenziale di ognuno per scuoterlo dalle apparenti sicurezze di cui si circonda.
“Hop Frog”, “Voglio la mia identità”, “Fiamma”, “Sottovoce” e la title track “Spazi chiusi” sono come dei proiettili, sparati dagli strumenti musicali del gruppo, che vanno ad inserirsi in diverse zone del nostro io stimolandolo ad osare, ad uscire all’aperto. Come un sasso gettato nelle stagnanti acque di un lago “Spazi Chiusi” genera movimento, agita i sensi. E il disco di un gruppo maturo che da dieci anni si muove nel panorama della musica indipendente riscuotendo unanimi consensi. Irriverenti, avvelenati più che mai, i Campo Avvelenato non le mandano a dire, le cantano. Fuori dagli “Spazi Chiusi” di una sala prove o di uno studio di registrazione, tra la gente tra i loro fan che già conoscono a memoria tutti i brani del disco.
Angelo Franzone