“Smontare il sistema assistenziale e clientelare che oggi è il vero vincolo per l’efficienza del Sud; amministrare bene le città; fare in modo che le municipalizzate, che nel Nord del Paese sono quotate in borsa e creano ricchezza, nella nostra Regione non siano solo contenitori di precari, di assistenze e di clientele”. Questa è la sfida importante, per il presidente regionale di Confindustria, Ivan Lo Bello, che in una trasmissione mattutina di qualche giorno fa su Rai 3 trovava d’accordo anche il governatore Lombardo che, a sua volta, sottolineava come erano necessari “comportamenti e scelte radicalmente diverse dal passato delle pubbliche amministrazioni,
a cominciare da quella regionale”. Alle parole e alle buone intenzioni, però, secondo quanto asseriscono Assoutenti e Centro studi “Antonio Romano”, non seguono i fatti, tanto che “per la seconda volta l’Assemblea regionale cerca di legiferare per sanare le irregolarità degli Ato rifiuti”. “Irregolarità –denunciano Pippo Bruno e Mario Orlando, presidenti delle due associazioni- attuate in disprezzo delle leggi vigenti dalle società d’ambito, salvo le dovute eccezzioni, per garantire quei galoppini figli della politica”. “Nell’arroganza del potere –sostengono Bruno e Orlando- si tenta ancora una volta di sanare con un disegno di legge proposto dal Governo regionale lo scempio del passaggio da Tarsu a Tia. E questo nonostante la norma sia stata già una prima volta impugnata dal commissario di Stato bollandola come incostituzionale. “Quale sviluppo può avere una Regione –si chiedono Bruno e Orlando- quando si cerca di sanare in modo trasversale da destra e da sinistra una situazione che è fallimentare e i cui risvolti sono sotto gli occhi di tutti”? In questa situazione, sottolineano ancora i due presidenti, “quando il cittadino si vede vessato non gli resta che la soluzione della ribellione civile attraverso le carte bollate e la giustizia”. “E’ inconcepibile –aggiungono ancora Bruno e Orlando- che dopo una sentenza del Cga, le numerose sentenze della Corte Costituzionale e Cassazione, ancora si continui nel tentativo di sanare gli atti illeciti perpetrati dagli Ato. Siamo coscienti –concludono- che tra i novanta deputati a Sala d’Ercole vi sono onorevoli ben pensanti, tanto che hanno posto il problema della costituzionalità del disegno di legge facendo rinviare la trattazione dello stesso a martedì prossimo. Noi, nel frattempo, non possiamo che vigilare nell’interesse dei cittadini”.
Giacomo Lisacchi