ENNA: CONTINUA L’ASSALTO ALLE MACCHINETTE VERDI DELLA SISAL.

Print Friendly, PDF & Email

Fortuna. Sì, pura e semplice fortuna. Non si può definire diversamente la probabilità, su oltre seicento milioni di combinazioni, di azzeccare al superenalotto quella vincente. E…. comunque si gioca uno, dieci, cento e perfino cinquecento e più euro “perché –secondo il crescente popolo degli ottimisti- in un attimo può cambiarti la vita”. Dunque, il termometro sale. La febbre da superenalotto aumenta in proporzione al caldo di questi giorni di agosto. Sono tanti, tantissimi, insomma da nord a sud della provincia, coloro che prendono d’assalto le ricevitorie per tentare la fortuna. Centoquindici milioni di euro: un jackpot vertiginoso, una cifra pazzesca quella in palio per chi riuscirà a centrare la sestina vincente. Sogni, speranze e la consapevolezza “che è quasi impossibil

e riuscirci” perché in fondo, si gioca “per avere la coscienza pulità” senza essere investiti da rimorsi. Ma in pochi vogliono rinunciare ai sogni. “Un monte premi faraonico –dice Enrico Argento-. Gioco perché bisogna provarci se si vuole mantenere viva la speranza di vincere. Con quella cifra troverei la soluzione a tutti i miei problemi. Me ne andrei da Enna per fare con la mia famiglia una vita dignitosa altrove, ma senza aver fatto prima della beneficenza”. Ci provano tutti: giovani e meno giovani, donne e pensionati. “Ma non solo in questo periodo –ammette Franco Forestieri. Gioco pochi euro anche quando ci sono montepremi più bassi”. Abitudinari del gioco ma anche “matricole”: “E’ la prima volta che mi “butto” nel superenalotto. Con tutti questi soldi in palio….”. La giovane Barbara mostra il suo bel sistema: “Mi hanno coinvolto in una giocata multipla e non mi sono tirata indietro”. Anche il giovane Filippo Corrente si è fatto coinvolgere dai cento e più milioni del montepremi: “Cosa farei se centrassi la combinazione vincente? Prima di tutto beneficenza per i meno fortunati. Senza dimenticare, però, chi mi sta vicino quotidianamente”. Anche i meno esperti, quindi, si buttano nel gioco più azzardoso d’Italia. “Nelle ultime settimane –ammette Massimo, gestore della ricevitoria Fontanazza- abbiamo registrato un aumento notevole di scommettitori. L’incremento delle giocate è di uno a quindici, cioè a dire, se prima incassavamo mille euro oggi ne incassiamo 15 mila. Persone mai viste prima tentano la fortuna con schedine da uno a più euro, ovviamente non mancano coloro che non rinunciano al sogno di diventare milionari giocando dei sistemi in gruppo”. C’è chi sogna e chi, invece, non si fa contagiare da una febbre che, ormai, è dilagante. “Non ho mai giocato, lascio la possibilità di vincere agli altri –dice Teresa Seminara, professoressa del “De Simone” di Villarosa-. Ma vi rendete conto che quella cifra è immorale? Troppi soldi per un solo vincitore”. Non ci crede al gioco neanche Filippo Giangreco. “La più grande fortuna è la salute –dice- perché cercarne un’altra? Come si può sperare di vincere con seicento milioni di combinazioni? Non c’è pronostico a vincere e solo lo Stato”. Intanto,a Enna continua l’assalto alle macchinette verdi della Sisal. D’altronte, inseguire i sogni costa poco….

 

Giacomo Lisacchi