ENNA: LA CIA ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER LA DISMISSIONE LEGGE 185 SULLE CALAMITA’ NATURALI

La dismissione della Legge 185 sulle calamità naturali, la tortuosa percorribilità dei provvedimenti di Protezione civile, l’incertezza del finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale e il transitivo orientamento suppletivo verso la sottoscrizione di polizze assicurative da parte degli imprenditori agricoli preoccupano la Confederazione Italiana Agricoltori di Enna. “Sul finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali siamo rimasti alle promesse. Il governo sta già elaborando la manovra economica per il 2010, ma per le polizze assicurative degli agricoltori si resta al palo. Di fatti concreti neanche l’ombra. Sia il premier Silvio Berlusconi che il ministro

 delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia avevano preso precisi impegni. Purtroppo, la situazione è rimasta uguale a quella post-finanziaria 2009”. E’ quanto afferma il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori di Enna Francesco Salamone, fortemente preoccupato per la mancanza di contributi pubblici che sta avendo riflessi pesanti per le imprese che, già alle prese con gravosi costi produttivi e previdenziali, sono state costrette a stipulare assicurazioni prevedibilmente aumentate.
“E’ un ulteriore costo che -sottolinea Salamone- le imprese agricole non sono in grado di sostenere. Ora il rischio è che molte di esse siano costrette a ridimensionare in maniera preoccupante l’attività e altre, addirittura, a chiudere i battenti. Per questo motivo invitiamo per l’ennesima volta il governo ad operare affinché si trovino le risorse necessarie per finanziare il Fondo, come è avvenuto negli anni passati. Sono finanziamenti indispensabili per aziende che sono esposte, oltre che come tutti gli altri alle problematiche di mercato, anche alle calamità atmosferiche. Le cronache del maltempo di questi ultimi anni lo confermano chiaramente”.
D’altra parte, il Fondo per il suo carattere strutturale, “consente agli agricoltori -aggiunge il presidente della Cia- di affrontare in modo sereno e duraturo le sfide del mercato. E’ uno strumento che la stessa Unione europea considera idoneo alle imprese agricole che, a differenza di altri settori produttivi, oltre alle difficoltà di mercato, subiscono condizionamenti dovuti alle calamità naturali e ad eventi imprevedibili”.
“Per questo motivo –sostiene Salamone- chiediamo che il governo intervenga in tempi stretti con un atto preciso e concreto. Bisogna trovare al più presto le risorse per il Fondo, altrimenti, oltre ad un aggravamento dei costi, c’è il rischio che molte aziende non stipulino alcuna polizza, con le conseguenze che sono facilmente immaginabili”.
“Quindi, nostro auspico -conclude il presidente della Cia- è che le dichiarazioni degli esponenti del governo si trasformino in fatti concreti e che le promesse divengano finalmente realtà. Attendiamo fiduciosi.”