Continua a fare acqua da tutte le parti l’amministrazione di Calascibetta, un’estate calda per i cittadini, non solo per le temperature , ma anche per le scelleratezze di una amministrazione che come abbiamo più volte ribadito non rappresenta quasi nessuno. Le segnalazioni e le lamentele dei cittadini non si contano più. I fatti più eclatanti : il semaforo in via Nazionale, ottanta mila euro buttati al vento, probabilmente non funzionerà mai e i cittadini sono convinti che se funzionasse farebbe ancor più danno agli utenti di quel tratto, ma soprattutto a commercianti e residenti. I vigili urbani stretti tra un l’amministrazione che intende fare cassa con i verbali
(molti dei quali saranno oggetto di ricorso) e tra le lamentele di cittadini e commercianti che chiedono rispetto e attenzione soprattutto in questo periodo. Una gestione che si discosta poco da una sorta di lotta di classe. Sacrificano i concittadini per agevolare anche probabili clandestini e abusivi, in altre parole “tolleranza zero con i commercianti”, e libertà di montare le bancarelle agli ambulanti persino davanti le attività commerciali. ”
Il caso che abbiamo letto ieri su La Sicilia ne è la prova schiacciante, anche se l’autore del trafiletto è più propenso a schierarsi con l’amministrazione, ”, arrivando a definire (con una buona dose di sadismo) in modo arrogante e dispregiativo i commercianti “bottegai”, ma questa non è una novità.
Viene anche fuori, dai racconti dei cittadini in lacrime, l’odio (ufficialmente ingiustificato) di alcuni amministratori per i commercianti, odio che sfogano attraverso i Vigili Urbani.
Infine, “ultima vergogna”, la fiera del bestiame detta di S.Pietro, si è svolta tra i rifiuti. Nessuno ha pensato di ripulire l’area. La voglia dei primi giorni del Sindaco, tanto pubblicizzata, di “impugnare la scopa” pare sia passata.
Il gioco di mettere gli uni contro gli altri, vigili e commercianti, anche con l’aiuto di qualche pseudo compositore di articoli di stampa, per poi intervenire da paciere è troppo vecchio e sfruttato. Calascibetta ha bisogno di ritornare alle urne perché non può essere ancora mortificata da un’amministrazione cosi ottusa da non comprendere che il commercio è l’unico settore che consente a questo paese di sopravvivere economicamente, perché è risaputo che l’ossatura dell’ economia italiana è fatta dai piccoli e medi imprenditori, dai commercianti per anni apostrofati anche da Repubblica col termine altamente dispregiativo di bottegai, pertanto andrebbero agevolati con politiche serie che non possono di certo venire da questa amministrazione, degna forse di comporre un consiglio di quartiere con i “bottegai” di Cacchiamo.
Esprimiamo piena solidarietà ai commercianti di Calascibetta, particolarmente a quanti esasperati hanno dovuto subire anche una denuncia e devono anche scontrarsi con quanti paradossalmente dovrebbero tutelare i loro diritti con una sana amministrazione e con la responsabilità del “buon padre di famiglia”.
Chiediamo all’on. Colianni e all’on. Leanza, che hanno creduto in questo progetto, di prendere atto del fallimento di quest’amministrazione e di sollecitarne le dimissioni.
Il PdL di Calascibetta sollecita un incontro con i commercianti singoli e associati per definire le azioni da intraprendere per una soluzione immediata dei problemi del settore.