La rassegna Teatri di Pietra Sicilia nell’incantevole scenario del Teatro antico di Morgantina ospita domani sera domenica 9 agosto alle ore 21,15, il nuovo spettacolo di Aurelio Gatti: “Satyricon Hotel” opera per danza, coro e fisarmonica da Petronio. L’adattamento e la drammaturgia sono a cura di Aurelio Gatti, Ernesto Lama, Cinzia Maccagnano e Sebastiano Tringali, la musica originale di Marcello Fiorini, le scene di Capannone Moliere, i costumi di Livia Fulvio e Roberta Orlando, le luci di Stefano Stacchini. Presentata da MDA Produzioni, in collaborazione con Teatri Di Pietra e Fonderia 900, la messa in scena è un diretto riferimento ai tempi contemporanei, idea di viaggio
come fuga, e non come conoscenza, da un contesto sempre più impersonale e volgare, che trova il suo apice nella Cena di Trimalchione. Gli “ospiti” parlano una lingua zeppa di volgarismi, sgrammaticature e grecismi, propri della cultura dei ceti medio-bassi, fatta di aneddoti e pettegolezzi, di luoghi comuni, credenze astrologiche e proverbi. Che si tratti di una satira della società contemporanea, di un romanzo dalla duplice chiave di lettura o una gigantesca parodia della vita sull’assoluta stoltezza per cui l’uomo vive, tutta l’opera è attraversata dalla continua commistione di elementi vitali e di elementi mortiferi .
La forma è quella del teatro musicale, in cui l’uso della musica è un segno di “autenticità”, in un precipitare d’immagini, evocazioni e pretesti. Un’opera imponente che si avvale della presenza, in scena, di Gianna Beduschi, Paola Bellisari, Giuseppe Bersani, Carlotta Bruni, Monica Camilloni, Pippo Cangiano, Annalisa D’Antonio, Angela Di Matteo, Eugenio Dura, Raffaele Gangale, Lydia Giordano, Gioia Guida, Ernesto Lama, Cinzia Maccagnano, Rosa Merlino, Giovanni Palmieri, Daniele Russo e Sebastiano Tringali.
“Satyricon – evidenzia il regista – vuol dire, letteralmente, storie di satiri, cioè racconti di argomento osceno e licenzioso. O anche racconti che mescolano temi, piuttosto, spinti ad argomenti di satira sociale e letteraria. Il cosiddetto Satyricon è un lungo frammento narrativo di un’opera in prosa, pieno di riferimenti al teatro, alla vita come teatro, con i suoi colpi di scena, le scenografie pacchiane, i personaggi tipici della farsa”.
Le vicende del Satyricon s’intrecciano con la vicenda del suo autore, ‘arbitro di eleganza’ della corte di Nerone. Morì suicida, dopo l’accusa di coinvolgimento alla congiura dei Pisoni, tagliandosi le vene, banchettando con gli amici e regolando con un laccio la fuoriuscita del sangue. In altre parole: al tempo non si può fuggire, ma la sua fine si può decidere.
La filosofia di Petronio crede che al tempo non si possa fuggire, poiché l’uomo è in balia del tempo. Gli stessi personaggi sono in balia di una circolarità degli eventi, da cui non riescono a fuggire. Durante il loro viaggio, infatti, continuano ad incontrare sempre le stesse persone da cui tentano di fuggire, ma grazie alla buona sorte riescono a trovare una soluzione, liberarsi per qualche attimo, e poi ricadere in un altro vicolo cieco.
Tutta la struttura drammaturgica ricorda un intricato labirinto, senza spazio e senza tempo, in cui l’eros, poi, assume una valenza fondamentale.
La splendida voce di Miriam Palma, invece, sarà la protagonista indiscussa – sempre domani sera domenica 9 agosto ore 21.15,- della conclusione di Teatri di Pietra a Piazza Armerina. Con “Omaggio alla Sicilia” alla ex Chiesa di Sant’Ippolito di Piazza Armerina, la rete nazionale conclude il ciclo di spettacoli ospitati all’interno di questo piccolo “Spasimo” di Piazza. Lo spettacolo di domani sera si muove all’interno di una raccolta personalissima di canti, pensieri e musiche interpretati da Miriam Palma che coniuga la ricerca e l’improvvisazione alla tradizione siciliana. L’idea su cui si fonda il progetto è quella di cogliere l’aspetto più peculiare della musicalità del canto e del narrare siciliano, cioè la grande influenza che la musica e la narrazione del medio-oriente ha esercitato su di esso. Come ricorda il Principe nel suo capolavoro il Gattopardo, “anche la bella Gigougin veniva trasformata in nenia araba, sorte cui deve soggiacere qualsiasi melodietta vivace che sia cantata in Sicilia”.
Soprattutto nel porgere il canto si è voluto guardare indietro a quella grande vocalità di appartenenza medio-orientale da cui trae origine il canto siciliano: le sfumature, i melismi, i quarti e ottavi di tono rendono particolare e affascinante questa vocalità.
La Sicilia e la sua natura complessa e multiforme, dove gli estremi primitività e raffinatezza convivono apparentemente tranquilli. Una piccola storia narra il mito della creazione del mondo, e racconta che un Dio prese dalla Sicilia quello che gli occorreva per creare tutte le altre parti della terra; un’altra racconta che sempre lo stesso Dio impastò le parti rimaste dopo la creazione e ne venne fuori un grazioso triangolino…. e così via.
Tragedia e comicità, due facce tipiche della Sicilia, sono presenti e animano tutto lo spettacolo.
Con Miriam Palma- voce; Nino Giannotta- mandolino; Michele Guccione- contrabbasso; Gabriele Gianbertone – chitarra classica; Emanuele Buzzi – mandola
Teatro Antico di Morgantina – Aidone (En)
Inizio Spettacoli: ore 21.15 Apertura botteghino: ore 19
Biglietti: intero €12,00 – ridotto € 10,00 – residenti € 8,00
Ex chiesa di Sant’Ippolito – Piazza Armerina (En)
Inizio Spettacoli: ore 21.15 Apertura botteghino: ore 19
Biglietti: intero €12,00 – ridotto € 10,00
Numero verde: 800.024060 Sito internet: www.teatridipietra.org