Con una documento inviato al Prefetto di Enna, al Sindaco di Piazza Armerina, alla AUSL n°4 e per conoscenza all’Assessorato regionale alla Sanità ed al Sottosegretario alla Salute On. Martini, la LAV chiede che, per la tutela del benessere degli animali, sia vietata ogni competizione che comporti l’utilizzo di cavalli nel corso del Palio dei Normanni, in programma dal 12 al 14 agosto a Piazza Armerina. Secondo l’Associazione, infatti, le condizioni ambientali e le caratteristiche del Palio, ed in particolare della Giostra del Saraceno, risultano inconciliabili con le esigenze e le caratteristiche ecologiche ed etologiche degli animali e quindi l’incolumità di quest’ultimi ne sarebbe gravemente minacciata.
Già nelle scorse edizioni del Palio numerosi sono stati gli incidenti, persino mortali. Ma ad aggravare le già precarie condizioni di sicurezza degli animali, nell’imminente edizione sarebbero stati iscritte anche cavalle gravide e cavalli d’età inferiore ai quattro anni, in aperta e palese violazione dell’Ordinanza contingibile ed urgente del Ministero della Salute del 22 luglio u.s. “concernente la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati”. Inoltre, per gli aspetti agonistici, risulta assolutamente inadeguato l’uso di cavalli purosangue che hanno una struttura scheletrica fragile agli arti, rigidi nell’adeguamento alle curve e troppo veloci per circuiti improvvisati.
“Manifestazioni di stampo medievale che coinvolgono cavalli in competizioni agonistiche come il Palio dei Normanni – dichiara Marcella Porpora, Coordinatrice regionale della LAV – costituiscono un gravissimo pericolo per l’incolumità degli animali coinvolti. Lo stress e il terreno inidoneo sono spesso causa di infortuni gravi quando non provocano addirittura la morte degli animali. Ecco perché chiediamo al Sindaco di Piazza Armerina di impedire la competizione e inoltre rivolgiamo un appello al Prefetto di Enna che come i Prefetti di Palermo, Trapani, Ragusa e Agrigento vieti definitivamente i palii in tutta la provincia.”
La LAV ricorda che la Legge 189/2004 sul maltrattamento d’animali punisce chi si rende responsabile dello sfruttamento di animali in spettacoli o manifestazioni che possano causarne “sevizie o strazio” con la reclusione da quattro mesi a due anni e la multa da 3mila a 15mila euro; analoghe pene si applicano anche agli organizzatori di tali spettacoli (pubblici amministratori, ecc.); la pena è aumentata di un terzo se ne deriva la morte dell’animale.
L’associazione, dunque, qualora si verifichino fatti od eventi che possano integrare il reato di maltrattamento di animali ex L. 189/2004, si riserva di adire le più opportune azioni legali.