Il mondo del Commercio insorge contro il sindaco Carmelo Nigrelli dopo le sue dichiarazioni che accusano i commercianti di avere poco senso civico. Il sindaco, attraverso un comunicato stampa, aveva voluto “tirare le orecchie ai proprietari delle attività commerciali che non dimostrano la stessa parsimonia delle famiglie e spesso buttano i rifiuti nelle ore non previste dall’ordinanza sindacale lasciando così sostare i rifiuti nei cassonetti nelle ore della giornata”. «Devo registrare – ha affermato Carmelo Nigrelli – che le attività commerciali in molti casi non stanno dimostrando adeguata attenzione e senso civico. E dire che la città pulita è un vantaggio per i cittadini, per i turisti,
ma soprattutto per chi, vivendo di commercio, ha vantaggi dal decoro della città. Nei prossimi giorni la Polizia municipale effettuerà controlli a sorpresa soprattutto nelle aree commerciali centrali della città – sostiene il sindaco – laddove i titolari di supermercati, macellerie e negozi abbandonano cartoni, confezioni e imballaggi di ogni tipo a qualunque ora e anche il sabato, Se verranno riscontrate violazioni si procederà alla elevazione delle multe previste dall’ordinanza». Dichiarazioni di guerra che vengono restituite al mittente dalla Confcommercio che, per voce del funzionario responsabile di Piazza Armerina Michele Turrisi, replica duramente al Sindaco: «Vorrei ricordare al sindaco Nigrelli che, come lui stesso ha affermato, Piazza Armerina vive di commercio e quindi perché mai gli stessi operatori commerciali dovrebbero essere privi di adeguata sensibilità nei confronti della loro città? Il sindaco dovrebbe invece riflettere sulla sua balzana iniziativa di vietare anche ai commercianti di buttare i rifiuti il sabato, costringendoli così a tenersi a casa i rifiuti fino al lunedì pomeriggio. Non era il caso di consultarci sulle conseguenze e sui disagi che avrebbe provocato alla nostra categoria prima di emanare l’ordinanza?» «Eviti il primo cittadino di tuonare contro gli operatori commerciali, additandoli di non aver nessun senso civico e prima di usare la Polizia Municipale come strumento di repressione contro gli operatori commerciali – continua Turrisi – si ponga il problema che ha sollevato, e trovi la maniera di smaltire la grossa mole di rifiuti che i macellai, i pescivendoli, i supermercati e gli altri operatori commerciali accumulano il sabato e che non possono certo trattenere fino al lunedì sera. Ancora una volta – dice Michele Turrisi – l’amministrazione piazzese ha mancato l’occasione per aprire un dialogo con le Associazioni di Categoria, confronto che propongo al sindaco di fare al più presto, anche alla luce degli spiacevoli episodi che coinvolgono gli operatori commerciali di Villa Romana». Le fiorettate del responsabile di Confcommercio continuano: «Invito il Sindaco a confrontarsi con le Associazioni di Categoria per tutte le problematiche inerenti le attività produttive della Città. A questo proposito vorrei ricordargli che i migliori governanti sono coloro che accettano il confronto e lo scambio d’idee e non chi si arroga il diritto di governare con il pugno di ferro». Le critiche rivolte all’Amministrazione riguardano anche l’estrema superficialità con la quale è stata gestita la vicenda legata alle strade chiuse al traffico per i lavori eseguiti da AcquaEnna: «Non sfugga a Nigrelli – riprende Michele Turrisi di Confcommercio Enna – che alcune strade sono rimaste chiuse al traffico veicolare per più di 30 giorni a causa dei lavori di rifacimento delle rete idrica, causando notevoli danni economici ai commercianti. L’Amministrazione si è mossa solo per Via Garibaldi, permettendo agli operatori commerciali di poter presentare domanda alla Regione Sicilia, per richiedere l’indennizzo previsto, ma per le altre strade non è stato mosso un dito. Via Umberto è nelle condizioni di accedere a tale intervento e io stesso ho sollecitato più volte l’ufficio Attività Produttive e l’Assessore Ribilotta, a muoversi per rilasciare l’attestazione di chiusura del traffico veicolare senza ottenere alcuna risposta. Non vorrei che si arrivasse alla scadenza dei 60 giorni dalla riapertura del traffico, termine ultimo che la legge prevede per poter presentare la richiesta di contributo (è il caso della Via Roma dove appunto sono già da tempo scaduti i termini). Quindi se Piazza Armerina vive di commercio aiutiamo il commercio a vivere e a svilupparsi, badando più alla sostanza e meno agli sterili proclami populisti».