Si è concluso ieri sera con l’ultimo spettacolo che si è tenuto alla Necropoli Realmese di Calascibetta la V edizione di Teatri di Pietra Sicilia. Buona anche quest’anno la risposta del pubblico alla rete in cui si sperimentano e si attuano modalità per una efficace concertazione e sinergia in tema di cultura e di spettacolo, come momento unificante della comunità e patrimonio d’identità dei territori del Mezzogiorno. “Teatri di Pietra”, ideata ed organizzata dall’Associazione Capua Antica Festival con il sostegno di tutti i comuni coinvolti, della provincia di Enna e delle Soprintendenze interessate quest’anno ha proposto un cartellone di circa ventidue spettacoli
per quarantacinque messe in scena, itineranti nei nove coinvolti: Castelvetrano Selinunte (al Tempio di Hera), Caltanissetta (parco archeologico di Palmintelli), Aidone (Teatro Antico di Morgantina), Cattolica Eraclea (teatro antico di Eraclea Minoa), Calascibetta (area archeologica di Realmese), Noto (ex Convento dei Gesuiti) e, novità di questa edizione, Modica (cava di pietra Franco), Castelbuono (cortile di San Francesco) e Piazza Armerina (ex chiesa di Sant’Ippolito). “L’esperienza rinnovata di Teatri di Pietra è stata quest’anno, più che gli altri anni- ha detto Giovanni Pompeo, sindaco di Castelvetrano Selinunte (Tp) – un’impresa coraggiosa il cui merito va certamente anzitutto al direttore artistico Aurelio gatti e al suo staff. Coraggiosa perché nonostante non ci siano stati interlocutori a livello regionale ha comunque portato avanti il progetto in tutti i siti. Noi ci prefiggiamo di portare avanti il progetto dell’associazione dei comuni coinvolti in Teatri di Pietra al fine di poter riuscire ad interloquire con la Regione siciliana con voce chiara, affinché si possa dare il giusto valore a questa iniziativa culturale che ha una grande ricaduta anche in termini economici e turistici sul territorio.”
“Come primo cittadino di un comune coinvolto per la prima volta nella rete dei Teatri di Pietra- ha detto Mario Cicero, sindaco di Castelbuono (Pa)- posso dire che è stata un’esperienza positiva che qualifica sempre di più l’offerta turistica del nostro territorio. Mi auguro che questa iniziativa, che ha il merito di coniugare le bellezze dei territori, lo spettacolo e i grandi artisti, possa essere attenzionata e valorizzata dalla politica regionale e nazionale che deve capire che le attività che portiamo avanti non si limitano a “feste di paese” ma sono attività che esaltano le vocazioni culturali identitarie di ogni territorio e producono un indotto economico importante. I cittadini di Castelbuono sono rimasti piacevolmente sorpresi da questa iniziativa, le numerose presenze a teatro ne sono una conferma, e sono certo che come è stato per altri eventi, Teatri di Pietra diventerà un appuntamento classico anche per Castelbuono, un appuntamento di grande richiamo turistico e culturale.”
“Siamo e saremo impegnati nelle attività di tipo culturale – ha detto Giuseppe Monaco, presidente della Provincia regionale di Enna – perché siamo convinti che siano necessarie per far crescere il nostro territorio sia dal punto di vista umano che da quello turistico. Per il prossimo futuro mi auguro di riuscire ad avere più opportunità finanziarie per incrementare ulteriormente iniziative come Teatri di Pietra.”
“Quanto annunciato nelle intenzioni è stato portato a compimento, anche oltre ogni previsione. – ha detto Aurelio Gatti, direttore artistico di Teatri di Pietra – In una stagione veramente difficile per la condizione generale economica, si è registrato non solo un mantenimento del pubblico ma anche una rinnovata conferma dei fondamentali di questo progetto, ovvero una proposta culturale di qualità, ancora meglio se inedita e ancora più interessante se prodotta nei territori coinvolti. Abbiamo tenuto fede ad uno standard, migliorandolo. Questi fatti significano che anche in un periodo di carestia, ovvero in un periodo in cui non ci sono segnali di sviluppo, è possibile rilanciare la cultura. Questo grazie alle compagnie, alle amministrazioni alle soprintendenze, al pubblico e soprattutto grazie ad un gruppo di lavoro convinto e coeso. E’ auspicabile adesso portare a concretezza il dialogo con le istituzioni competenti affinché questo progetto, superata la fase di verifica, venga assunto come modello sostenibile.”
Tra le novità di questa quinta edizione dieci nuovissimi spettacoli, tra cui “Hercules Furens” con Vincenzo Pirrotta; “Satyricon Hotel” con Ernesto Lama e Sebastiano Tringali; “L’Iliade – da Omero a Omero” con Sebastiano Lo Monaco; “Odissea Penelope” con Iaia Forte; “Minnazza” con Leo Gullotta; “Turandot – ovvero storia strana e misteriosa di una principessa” di Carlo Gozzi con la regia di Manuel Giliberti e lo spettacolo di danza “Instrument” di Roberto Zappalà.
Fitto il calendario di quest’anno che, dal 15 luglio al 24 agosto, ha ospitato numerosi artisti ed i più noti protagonisti della scena nazionale in una ricca vetrina di opere che, spaziando dal teatro classico alla musica fino alla nuova drammaturgia e alla danza, si sono distinte per la qualità e l’originalità della ricerca. Importante la presenza di artisti ed interpreti siciliani, tra cui anche Cinzia Maccagnano, Sebastiano Tringali, Vincenzo Pirrotta, Carlo Muratori, Miriam Palma, Roberto Zappalà, gli interpreti dell’Inda (Istituto nazionale del dramma antico) e molti altri, ma “Ci dispiace- ha detto Aurelio Gatti – di non aver dato seguito ai progetti con il Teatro Libero di Palermo e il Piccolo di Catania per l’assenza di risorse. Ci auguriamo comunque il prossimo anno di poterli avere partner”.
Buona, nonostante il periodo economico critico, la risposta del pubblico che ha presenziato numeroso alle rappresentazioni facendo registrare una leggera inflessione numerica rispetto allo scorso anno, ma che è stata però ben arginata dall’apertura dei tre nuovi siti. Tutto il pubblico teatrale di luglio, locale e turistico, si è infatti riversato nei siti coinvolti nella rete dei “Teatri di Pietra” premiando comuni e siti, archeologici e monumentali, minori e poco conosciuti ma non per questo meno affascinanti e suggestivi. Un buon risultato per il progetto che è riuscito a coinvolgere anche in Sicilia, come già avviene da dieci anni nel resto delle regioni italiane coinvolte nella rete, a portare il pubblico in quelle aree archeologiche e monumentali escluse dai grandi flussi turistici. In questa operazione di riqualifica dei territori e delle identità locali, è risultata vincente, quest’anno più che negli anni passati, la politica dei “prezzi contenuti” che da sempre “Teatri di Pietra” sposa per andare incontro alle esigenze del pubblico composto moto spesso, da giovanissimi e da famiglie (i biglietti d’ingresso erano compresi tra € 5 ed € 12), nonché il coinvolgimento degli organismi culturali locali.