“Oggi incomincia il nuovo anno scolastico e sono sicuro che non sarà un buon anno scolastico”. È questo il primo commento del segretario comunale del Partito democratico Vittorio Di Gangi. “Gli effetti delle pseudo riforme poste in essere dal Ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi, infatti, si fanno sentire con forza. Tutte i quotidiani, sia nazionali che locali, nonché tutti i telegiornali riportano agli onori della cronaca proteste di docenti e personale amministrativo tecnico ed ausiliario che, dopo decenni di precariato, sono rimasti senza lavoro. Coniugi che minacciano di buttarsi dalla finestra, occupazione di uffici scolastici provinciali, presenza delle forze dell’ordine durante le convocazioni
per il conferimento delle supplenze, testimoniano in tutto il Paese quanto drammatico sia il momento della presa d’atto che per il nuovo anno scolastico non si lavorerà e non si avrà un reddito per tirare avanti”. Di Gangi si sofferma, poi, sul mancato reclutamento di oltre 20.000 supplenti. “Il più grande licenziamento, in questo periodo di crisi, lo sta effettuando lo Stato non confermando il contratto ai precari che con la loro pluriennale esperienza e professionalità hanno garantito il funzionamento della scuola pubblica. Il meridione e la Sicilia in modo particolare ne esce con le ossa rotte. La forte denuncia sindacale fatta durante l’inverno scorso congiuntamente alle manifestazioni degli studenti e ai continui allarmi avanzati dal Partito democratico non hanno fermato il Governo che è andato avanti per la sua strada senza badare ai danni nefasti dei suoi provvedimenti. Come partito democratico abbiamo cercato di evidenziare quanto grave fosse il momento cercando di sensibilizzare tutte le forze politiche e l’opinione pubblica, facendo approdare la discussione in consiglio comunale. L’accordo siglato tra l’Assessore regionale Leanza e il Ministro Gelmini sembrava potesse dare una risposta minima ai problemi legati al sostegno agli alunni portatori di handicaps, con la possibilità di incrementare le presenze di personale docente ed ausiliario, ridotte all’osso dai provvedimenti ministeriali. Ma di questi accordi si sono perse le tracce e il personale rimane a spasso. Purtroppo si sta verificando quanto denunciato dalle forze sindacali e politiche. Ieri i tagli di posti di organico hanno interessato il personale di ruolo che è stato trasferito anche a molti chilometri di distanza perché soprannumerario; oggi stanno interessando oltre 200 supplenti annuali che non hanno avuto l’incarico, con l’inizio delle lezioni ad essere penalizzati saranno gli alunni che in molti casi non avranno garantita la continuità didattica con la presenza degli stessi insegnati. Infine anche coloro che riuscivano a racimolare qualche giorno di supplenza temporanea, per effetto delle disposizioni ministeriali e dell’esubero del personale di ruolo, rimarranno a guardare. Non bisogna dimenticare poi che questo è soltanto il primo dei tagli prospettati, in quanto la riforma delle scuole superiori, prevista a partire dall’a.s. 2010/11, determinerà ulteriori contrazioni. L’attuazione dei provvedimenti ministeriali stanno per completare il ciclo dei danni, lasciandosi dietro una forte tensione che da oltre un decennio non si avvertiva ed un forte conflitto sociale. Credo che non ci voglia tanto a profetizzare un anno scolastico caldissimo, pieno di contestazioni, manifestazioni, scioperi, occupazioni di scuole e di uffici scolastici provinciali. Noi saremo a fianco e a difesa della scuola pubblica e di qualità che eviti sì gli sprechi ma che non rinunci alla professionalità decennale acquisita in classe dai tanti docenti precari. Contrasteremo con forza il tentativo di balcanizzare il sistema nazionale dell’istruzione prospettato dalla Lega nord e i provvedimenti che tentano di ridurre la scuola pubblica ad un colabrodo incapace di produrre un servizio efficiente e di qualità. Ai genitori che si accingono a portare a scuola i loro figli chiediamo una maggiore attenzione a quelli che sono i problemi dell’istruzione perché interessano direttamente il futuro dei loro figli sia da un punto di vista educativo che da un punto di vista formativo”.