La mozione Franceschini inizia il percorso verso il Congresso di ottobre. Elio Galvagno e Salvatore Termine, esponenti regionali della mozione a sostegno della candidatura di Dario Franceschini come Segretario nazionale e di Giuseppe Lupo alla Segreteria regionale del Pd, all’avvio della fase congressuale, che si concluderà il 25 ottobre con le primarie aperte agli iscritti e agli elettori, annunciano una serie di iniziative di presentazione della mozione nei comuni della provincia, che culmineranno a fine settembre con una grande manifestazione provinciale, che vedrà la presenza di esponenti nazionali e regionali del partito. “Lavoreremo in queste settimane – dice Elio Galvagno – perchè
il congresso serva non solo ad eleggere un segretario, ma a parlare all’ Italia e alla Sicilia, e porti, attraverso un confronto leale e costruttivo tra le diverse mozioni, a rilanciare il progetto del Partito Democratico e il suo profilo largo, aperto e plurale di ‘casa comune’ dei cattolico democratici, dei laici, dei riformisti. Mi preoccupa vedere che, – continua Galvagno – di fronte alle difficoltà incontrate dal Pd in questi mesi, in una parte dei dirigenti ci sia invece una nostalgia di tornare a quello che c’era prima. Ma non si superano i problemi tornando indietro, né dividendo il Pd nei vecchi campi di appartenenza. Guai se il congresso diventasse la conta tra ex. Non è questo che si aspettano i nostri elettori e quanti guardano con speranza al Partito Democratico”.
“Il PD – dice Salvatore Termine – è nato dall’intuizione che il mondo stava entrando dentro un passaggio d’epoca. Obama lo ha capito, e ha vinto, così come vincono i Democratici in Giappone dopo 54 anni di governo dei conservatori. I riformisti europei ancora non sono riusciti a fare altrettanto. Bisogna correggere errori, radicare di più il partito, ma dal progetto del PD non si torna indietro. E io credo che Franceschini e Lupo interpretino al meglio la novità che il PD ha voluto rappresentare nella politica italiana. La grande intuizione di capire che il futuro ha bisogno di idee e soluzioni nuove, che occorre la capacità di proporre una visione della società e non limitarsi a rappresentarne solo una parte. – continua Termine – Certo sono necessarie delle correzioni, ma il popolo delle primarie non va contrapposto agli iscritti, dobbiamo essere un partito solido ed al tempo stesso aperto e innovativo”.
“Anche per la Sicilia – continua Elio Galvagno – servono idee nuove, ed un PD che dia forza ad un progetto di cambiamento dell’intero Paese. Dobbiamo fare un congresso vero ma non dobbiamo distrarci nemmeno un minuto rispetto ai problemi dei cittadini.
“Gli italiani e gli elettori del Pd – concludono Galvagno e Termine – si aspettano un rinnovamento della politica e noi dobbiamo andare in quella direzione. Un partito che promuova una nuova generazione di dirigenti, un partito che si candidi e costruisca intorno a sé e al suo programma le alleanze necessarie a governare il Paese per un’intera legislatura, e non soltanto per vincere le elezioni. Dario Franceschini e Giuseppe Lupo sono le persone giuste per guidare questo processo e costruire un solido e forte Partito democratico, che sia davvero aperto e plurale, e un progetto per la rinascita dell’Italia e della Sicilia, in un momento di grave crisi economica e sociale come quella che stiamo attraversando”.