Continua la protesta dei precari della scuola sia docente che amministrativo. Intanto, a far sentire la loro voce sono i sindacati maggiormente rappresentativi della scuola, Cgil, Cisl, Uil e Snal-Confsal, che hanno promosso, per lunedì prossimo, una manifestazione regionale a Palermo. “Alla mobilitazione regionale –dice il segretario dello Snals, Calogero Giarrizzo- parteciperà una folta rappresentanza di lavoratori della scuola ennese per denunciare i tagli indiscriminati operati dal Governo nel territorio siciliano e, in particolare, nella nostra provincia già fortemente penalizzata sul fronte occupazionale del lavoro pubblico e privato. Anche se l’estensione degli ammortizzatori sociali,
nei confronti dei lavoratori della scuola è stato accolto con favore dai sindacati e in particolare dallo Snals-Confsal, non basta. E’ necessario un intervento sinergico –sottolinea Giarrizzo- tra Governo siciliano e nazionale per risolvere i veri problemi della scuola: il precariato, l’affollamento delle classi, i posti per i soggetti disabili e gli organici del personale docente e Ata che devono essere costituiti non per fare cassa da parte del Governo, ma per migliorare la qualità del servizio, principalmente attraverso la scuola statale”. In un documento Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal denunciano i provvedimenti del Governo “che da oltre un anno, hanno prodotto drammatiche conseguenzeper la scuola, la qualità del servizio, il personale scolastico tutto”. “La Sicilia –si legge nel documento- non è in grado di sopportare tagli così pesanti: 7000 lavoratori precari, e le loro famiglie restano senza lavoro e senza reddito. La drammaticità della realtà scolastica siciliana ci consegna per l’anno scolastico 2009/2010 classi sempre più affollate, spesso irregolarmente costituite, in evidente violazione sia dei parametri previsti dalle stesse norme ministeriale che delle norme di sicurezza. La situazione è tale –continua la nota- da pregiudicare irrimediabilmente livelli decenti di reale fruizione del diritto allo studio, proprio in una realtà sociale che “registra” il più alto tasso di dispersione scolastica e di abbandoni ed in una Regione in forte ritardo di sviluppo”. Alla fine della manifestazione le organizzazioni sindacali chiederanno di essere ricevuti dal presidente Lombardo per chiedere: di assumere la centralità della vertenza scuola siciliana; di intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Parlamento nazionale affinché il Governo modifichi le norme di legge sui tagli alla scuola; di istituire un tavolo di crisi regionale sulla scuola siciliana.
Giacomo Lisacchi