“Mi rendo conto che la volontà di realizzare il parco tematico di Regalbuto sia fallita come idea e che i privati hanno dimostrato già da tempo la volontà di non realizzare l’opera. Farò il possibile presso l’assessorato Regionale all’industria per cercare di salvare almeno una parte dei 97 milioni destinati al Parco di Regalbuto.” Queste le dichiarazioni rilasciate al nostro quotidiano dal Presidente Monaco dopo la richiesta urgente del consiglio provinciale da parte dei consiglieri del partito Democratico. Secondo alcune indiscrezioni i terreni compromissati nei mesi scorsi dagli investitori privati sono tornati di recente nelle mani dei legittimi proprietari poichè la società che doveva acquistare materialmente l’area non ha espresso più la volontà di saldare le somme residue
con i legittimi proprietari e sopratutto di versare alcuni oneri alla Regione Siciliana. Alla base di tutto questo pare ci sia quindi la volontà dei privati di non investire più nell’opera ma secondo i consiglieri provinciali del Partito Democratico (Alloro, Bannò, Buscemi, Musumeci, Costanza, Castoro e Notararrigo) “è da considerare ancora valido l’interesse e l’impegno economico espresso dagli operatori privati”, e chiedono al Presidente del Consiglio Massimo Greco la convocazione urgente del consiglio provinciale. L’obiettivo è quello di fare chiarezza sulla questione e attivare tutte le azioni possibili, per scongiurare un ulteriore scippo di risorse ai danni del territorio provinciale e garantire allo stesso tempo la realizzazione dell’opera o nella peggiore delle ipotesi destinare l’intera somma a questa Provincia.
Mario Alloro (Capo gruppo Provinciale del Partito Democratico) chiede infine al Presidente Monaco di rispettare il programma elettorale presentato appena qualche mese fa ai cittadini ennesi in cui esprime particolare impegno per la realizzazione del Parco tematico di Regalbuto.
Quello che resta certo è che la realizzazione dell’opera rappresenta un occasione unica di sviluppo socio economico per l’intero territorio provinciale e garantirebbe allo stesso tempo il potenziamento dell’attrazione turistica del territorio senza tralasciare le ripercussioni occupazionali e la possibilità di migliorare la viabilità nelle zone limitrofe al lago Pozzillo. Tutto questo grazie ai fondi FAS assegnati ai contratti di localizzazione per l’aumento dell’occupazione e cofinanziati da capitali esterni alla stessa Unione Europea.
Mario Barbarino