Questa mattina presso la sala di rappresentanza della prefettura, in nuovo prefetto la dott.ssa Giuliana Perrotta ha ufficialmente incontrato i sindaci della provincia di Enna. Il Prefetto durante il suo intervento, dopo aver tratteggiato alcuni elementi della propria carriera, ha evidenziato il ruolo dell’ ente e la disponibilità nei confronti dei comuni, ognuno per propria competenza al servizio del territorio, il Prefetto ha auspicato inoltre un cordiale clima di collaborazioni e successivamento ha ringraziato i presenti per essere intervenuti. Il sindaco di Regalbuto Gaetano Punzi coordinatore provinciale dell’ Anci, durante il suo saluto ha sottolineato la volontà da parte di tutti di promuovere
un costante collegamento con il rappresentante del governo, inoltre ha assicurato la massima disponibilità nel cercare di risolvere alcuni problemi operando sinergicamente. L’ incontro si è concluso con un rinfresco. Positivo il commento del sindaco di Troina, Costantino che ha approfittato dell’ occasione per consegnare al prefetto una pubblicazione storica su Troina. Pubblichiamo di seguito il saluto del Prefetto Giulia Perrotta:
Signori Sindaci, Vi ringrazio per aver accolto il mio invito e porgo a tutti il mio saluto. All’atto del mio insediamento in questa sede mi è parso giusto, anzicchè incontrare ognuno di voi separatamente, presentarmi e salutarvi tutti insieme per iniziare con voi un rapporto, leale e continuo, nell’interesse dello sviluppo e del benessere dei cittadini di questa provincia.
Nei prossimi mesi ci saranno molteplici occasioni di incontro sia singolarmente con ognuno di voi sia nell’ambito dei vari organismi esistenti ( la Conferenza permanente, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il consiglio territoriale).
Ma oggi è il momento della reciproca conoscenza.
Non sono una grande oratrice, e non ci provo neanche perché non amo né l’oratoria né la retorica, non mi piacciono le frasi roboanti e gli impegni solenni che si esauriscono nello spazio di un secondo e non vengono mai mantenuti.
Per questo vi dirò poche cose ma col cuore.
E’ mia personale convinzione che, indipendentemente dalle opinioni politiche e religiose, ognuno deve dare il proprio contributo alla società a cui appartiene, e guadagnarsi il grande privilegio di essere cittadino di quella comunità.
Sono sinceramente convinta che se da parte di tutti, a partire dalla persona più umile, ci fosse la consapevolezza dell’importanza di fare il proprio dovere , comportandosi onestamente e rispettando il prossimo nelle proprie azioni di tutti i giorni, la vita sarebbe più facile per tutti.
A maggior ragione sono convinta di quanto voi, anzi mi ci metto anche io, come rappresentante del Governo nella provincia, quanto noi, che abbiamo potere e conoscenza, possiamo fare per gli altri.
So perfettamente quanto sia difficile il ruolo dell’amministratore, soprattutto nei comuni del sud.
Sono state tante volte, anche per lunghi periodi commissario in comuni del sud e so cosa vuol dire essere in prima linea di fronte ai tanti bisogni alle tante emergenze con mezzi economici e strumenti operativi insufficienti.
Ma assisto anche ad un enorme dispendio di energie e di risorse a vuoto, o per esigenze secondarie, quando spesso si trascurano bisogni primari di una comunità: come quello di avere strade pulite, di poter andare al lavoro senza problemi, di poter passeggiare senza essere ingoiati dal traffico o essere aggrediti dai cani.
Negli anni ’90 abbiamo tutti subito il fascino di una certa impostazione ideologica che attribuiva ai Comuni compiti di elaborazione di strategie di sviluppo, di costruttori del futuro della loro comunità.
Per carità idee bellissime, entusiasmanti ed esaltanti, tutto si può fare purchè i servizi principali siano efficienti: che ci sia l’acqua, le fognature, che le strade siano senza buche, che i rifiuti siano raccolti regolarmente
In fondo è questo prima di tutto , e sottolineo prima di tutto, quello che chiedono i cittadini al proprio Sindaco.
E quello che chiedo anche io che sono a tutti gli effetti cittadina di questo territorio e quello che chiederò come cittadina e come prefetto.
Tra lo spendere migliaia di euro per la festa padronale e acquistare dei cestini per i rifiuti o riempire le buche stradali io non avrei dubbi.
Ma purtroppo non sempre è così.
Avrete saputo che vengo da Trieste, dove ho trascorso un periodo breve ma intenso e molto stimolante, e dove ho lavorato molto bene, ho avuto tante soddisfazioni e mi sono ben inserita nell’ambiente senza particolari problemi.
Ho conosciuto lì in ragione del mio ruolo tante autorità e spesso queste persone non riuscendo a capire dal mio accento la mia provenienza, mi chiedevano di dove fossi.
Ora io essendo nata in Molise, avendo vissuto dall’adolescenza in poi a Roma, essendo sposata con un calabrese, ed essendo stata per lavoro lavoro in Sardegna, in Calabria, in Campania, e in Puglia, per abbreviare quasi provocatoriamente dicevo “ sono del sud”.
Ora che dal profondo nord sono passata al profondo sud anche qui mi continuano a chiedere di dove sono, che è poi è un modo più o meno inconscio di rimarcare una differenza, una estraneità, una incapacità a capire appieno.
E io continuo a ribadire di essere una figlia del sud e come tale mi sento profondamente partecipe della cultura e dei problemi e delle difficoltà del meridione, ma sono altrettanto determinata a dare il mio modesto contributo affinché le cose cambino, affinché il sud inizi un percorso di riscatto dal sottosviluppo, dal parassitismo, dall’arretratezza sociale e culturale, dalle tante forme piccole e grandi di illegalità diffusa e a poco a poco ma senza incertezze recuperi il gap che lo separa da altre zone d’Italia e occupi di diritto il posto ed il ruolo che per la sua storia millenaria gli compete.
Yes we can! Diceva l’attuale presidente degli Stati Uniti durante la campagna elettorale e quello che sembrava impossibile è diventato una realtà.
Sì, anche noi ce la possiamo fare.
Qualche giorno fa leggevo sul giornale di una associazione dei comuni a cinque stelle, le c.d. amministrazioni virtuose, nel 2005 erano 4 comuni che hanno lavorato insieme per ridurre gli sprechi, per migliorare la qualità della vita dei cittadini per mitigare l’impatto ambientale di alcuni servizi: a partire dalla gestione del territorio, dall’efficienza energetica degli edifici, dal recupero delle aree, alla gestione dei rifiuti con l’obiettivo strategico di “rifiuti zero”. Ora sono una cinquantina e hanno messo a disposizione di tutti la loro esperienza.
Sembrano discorsi avveniristici in un’area dove la raccolta differenziata è in media al 3% , dove anche i posti più belli e di pregio sono deturpati dall’abbandono incontrollato ed indisturbato di rifiuti, dove ancora buttiamo tutto in discarica in spregio di tutte le leggi regionali,nazionali e europee, dove succede che il problema del randagismo, malgrado i fatti gravissimi che hanno compromesso a livello internazionale l’immagine dell’intera Sicilia , sembra irrisolvibile.
Ma io dico che sì, anche il sud ce la può fare. E anche noi, in questa provincia dell’entroterra della Sicilia, possiamo farcela ma dobbiamo prima di tutto esserne convinti ed essere uniti.
Questo è il modello di rapporto che intendo instaurare con voi per affrontare le problematiche di questa provincia : una leale collaborazione al fine di garantire attraverso la costruttiva integrazione dei livelli di governo il soddisfacimento dell’interesse generale.
Ma questa collaborazione può essere produttiva di risultati senza esaurirsi in uno sterile rappresentazione verbale di problematiche solo allorchè i comportamenti di tutti non siano improntati solo a formale correttezza ma siano diretti a cooperare in maniera fattiva e concreta alla ricerca di soluzioni condivise su problemi di interesse generale cui senza un impegno comune e sinergico è difficile dare una risposta.
Affrontare situazioni di inefficienza incancrenite da anni e anni, disfunzioni ataviche che sembrano immutabili, e individuare una soluzione efficace ed efficiente è possibile solo attraverso l’impegno concorde e solidale di tutte le componenti istituzionali, facendo sistema, nel rispetto della competenza di ciascuno, e mettendo insieme le energie ogni qual volta sia necessario per il bene comune.
E questo è tanto più necessario in questo luogo e in questo tempo : in questo territorio, così bello, ma così tormentato da mille problemi e in questo periodo di così grave crisi economica.
In termini aulici questa viene definita “ leale collaborazione interistituzionale”, in termini concreti questo vuol dire che la mia porta sarà sempre aperta a chi opera con lealtà, correttezza e onestà per il bene comune .
E se al termine di questo percorso saremo riusciti ad avere un comune della provincia di Enna tra quelli a 5 stelle io sarò molto orgogliosa.
Grazie.