“Misure urgenti per l’emergenza sociale” è il titolo dell’art. 36 della finanziaria 2009, pubblicata nel maggio scorso, che stanzia oltre 220 milioni di euro per il biennio 2009/2010, per finanziare oltre mille cantieri di lavoro in tutta l’isola. “Ma evidentemente il governo Lombardo non ha alcuna “urgenza” di affrontare la drammatica crisi che attraversa la Sicilia e che rischia di aggravarsi ulteriormente”. Così Elio Galvagno, deputato regionale del PD e promotore della misura votata dall’Ars la scorsa primavera. “L’attuazione della norma sui “cantieri lavoro” per disoccupati potrebbe rappresentare un sostegno concreto per la ripresa dell’economia siciliana. – dice l’On. Galvagno – Si tratta infatti di una delle principali
misure anticrisi contenute nella Finanziaria, che consentirebbe di dare una boccata d’ossigeno a migliaia di disoccupati, offrendo un’opportunità di lavoro concreta, una occasione di formazione e, nello stesso tempo, sostenendo le persone in una fase economica assai difficile come quella che stiamo vivendo. Negli oltre 1.000 cantieri verrebbero impiegati più di 16 mila operai e mille tecnici, con la possibilità di percepire, all’atto del licenziamento, l’indennità di disoccupazione e dando così una risposta importante per affrontare le difficoltà che la crisi economica sta producendo in Sicilia, soprattutto nel campo dell’edilizia”.
E’ di qualche giorno fa la notizia dei dati emersi da uno studio dell’ Ocse, che prevede che “la disoccupazione verosimilmente continuerà a crescere nel 2010” e che, “per l’occupazione nel breve termine le prospettive sono ancora fosche”, con un tasso dei disoccupati nel 2010 vicino ai 57 milioni (il massimo che sia mai stato toccato dal dopoguerra in poi). Previsione confermata dall’Istat, che registra come la crisi abbia effetti sempre più pesanti sull’occupazione e come a risentirne sia soprattutto il Mezzogiorno. “Secondo i dati appena diffusi dall’Istat sulle forze lavoro – continua Elio Galvagno – nel secondo trimestre 2009 gli occupati sono diminuiti di 378.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e la riduzione si concentra principalmente al Sud, con 271.000 posti persi e un calo del 4,1% a fronte dell’1,6% complessivo. Si tratta già oggi del dato peggiore dal ’94, ma la gran parte della disoccupazione deve ancora arrivare. In una tale situazione di crisi, il Governatore Lombardo, evidentemente distratto dai suoi stessi annunci in pieno stile Tremonti, non si accorge dell’emergenza sociale lavoro che sta travolgendo la Sicilia e si permette il lusso di bloccare oltre 220 milioni di stanziamenti. Solo in provincia di Enna – dice ancora Galvagno – verrebbero avviati 102 cantieri di lavoro e vi potrebbero lavorare oltre 1500 operai per più di 70 giornate lavorative ciascuno, con un finanziamento totale di oltre 11 milioni di euro.
E mentre tutto il comparto edile è allo stremo, l’assessore competente non trova il tempo di emanare una circolare che metterebbe subito in moto un circuito virtuoso, particolarmente in questo momento. Si consuma così l’ennesimo paradosso in una terra in cui le contraddizioni ataviche sono aggravate dall‘inadeguatezza di questo Governo regionale. E il paradosso è che le risorse (per una volta) ci sono, ma non si riesce a fare partire la macchina amministrativa, “dimenticando” di attuare una misura che darebbe fiato non solo al settore edile ma a tutto l’indotto, se si considera che circa la metà del finanziamento è riservata all’acquisto dei materiali ed è indubbio che 110 milioni di euro darebbero una forte scossa anche al settore del commercio e del terziario, anche essi fortemente in crisi”.