CITTADINANZATTIVA: ACQUA SEMPRE PIU’ CARA IN SICILIA E AD ENNA. L’ATO 5 ENNA REALIZZA SOLO IL 12% DEGLI INVESTIMENTI PREVISTI.

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In Sicilia l’acqua per uso domestico costa mediamente 260€ all’anno, a fronte di una spesa a livello nazionale pari a 253€; solo in cinque regioni costa di più che in Sicilia: Toscana (330€), Puglia (311€), Umbria (308€), Emilia (304€) e Marche (290€). Inoltre, è siciliana la città dove in assoluto l’acqua costa di più in Italia: è Agrigento, con una spesa di 445€. Enormi le differenze di costo tra le diverse città: a Messina il servizio idrico integrato costa 214€ in meno che ad Agrigento, a Catania addirittura 258€ in meno. In positivo, da registrare che dal 2007 al 2008 l’incremento tariffario registrato in regione è stato del 2,4%, inferiore rispetto a quanto registrato a livello nazionale

 (5,4%): le uniche eccezioni si registrano a Messina (+9,5%), Caltanissetta (+7,7%) e Siracusa (+6,6%). Parziali ma scoraggianti i dati sugli investimenti realizzati (fonte Co.Vi.Ri, Relazione annuale 2009): al 2008 l’Ato 5–Enna ne aveva realizzati solo il 12% di quelli previsti, l’Ato 6–Caltanissetta addirittura solo l’1%. L’indagine svolta dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva è stata realizzata in tutti i capoluoghi, relativamente all’anno 2008. L’attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico (acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, e quota fissa o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua (in linea con quanto calcolato dal Comitato di Vigilanza sull’Uso delle Risorse Idriche), e sono comprensivi di Iva al 10%. On line su www.cittadinanzattiva.it il dossier completo comprensivo anche di dati su investimenti, Carte della qualità del servizio e relativi assetti gestionali.
Qualità & deroghe: acqua in bocca. In tema di qualità delle acque destinate al consumo domestico, poco si parla del ricorso alle deroghe, previsto dal D.Lgs. 31/01: negli ultimi 7 anni, ne hanno usufruito ben 13 regioni. In Sicilia, le deroghe concesse dal 2003 al 2008, sono state richieste per la presenza di magnesio, boro, vanadio, fluoro, cloriti, sodio, cloruri e nitrati. Le deroghe relative al fluoro hanno riguardato un comune della provincia di Palermo, quelle relative ai cloriti Palermo e i comuni della fascia costiera; le deroghe su sodio e cloruri la città di Siracusa; le deroghe su magnesio, vanadio e boro erano relative ai comuni del massiccio etneo; infine la deroga sui nitrati ha riguardato un comune della provincia di Trapani.