La scuola vive in un processo di privatizzazione e mercificazione che considera i saperi semplicemente come strumenti di profitto all’interno del mercato capitalista e neo-liberista. A ciò si aggiungono provvedimenti di progressivo de-finanziamento che dà il via al percorso di dismissione dei luoghi formativi. Il sapere è sott’attacco da più fronti, avanza l’idea di una scuola in cui la selezione senza pari opportunità e dove la valutazione squalifica la preparazione con la fredda logica dei numeri. Avanza l’idea di una scuola in cui si possa attuare il più grande ed ingiustificato licenziamento di massa. Una crisi economica devastante precarizza ulteriormente il lavoro e porta alla chiusura
delle fabbriche, alla cassa integrazione a livelli storici, a licenziamenti di massa.
La crisi esiste e a pagarne i costi siamo noi. Siamo studentesse e studenti che non hanno governi amici ma che credono nella possibilità di tutelare i beni comuni attraverso la mobilitazione, la vertenzialità diffusa, il conflitto, la socialità, l’aggregazione.
Scenderemo in piazza per contrastare i progetti scellerati della Gelmini e del Governo,
per tutelare il diritto all’istruzione e reclamare un futuro senza precarietà.
Per tutto questo lanciamo un appello per lo sciopero generale del pubblico impiego e della scuola, promossa dai sindacati di base e ad Enna dal comitato dei precari della scuola, per il 23 ottobre 2009 in piazza VI Dicembre (piazzetta Pascoli) ove si terrà un sit-in dalle ore 8.00 alle ore 14.