Antonino Algozino, delegato a partecipare – in qualità di vice-presidente dell’Ordine dei Veterinari di Enna – agli incontri tecnici per l’emergenza brucellosi sul territorio della provincia di Enna tenutisi rispettivamente il 19 ottobre 2009 presso il Ministero della Salute a Roma ed il 29 Ottobre presso l’ASP n.4 di Enna intende esprimere vivo apprezzamento e soddisfazione per il percorso di peer communication (comunicazione tra pari) intrapreso in primis da codesto Ordine professionale in stretta sinergia con l’Assessorato Provinciale all’Agricoltura nei confronti delle altre Istituzioni e delle Associazioni di Categoria.
E’ compito istituzionale dell’Ordine, per normativa statutaria,
quello di redimere le varie controversie esistenti, come quelle inerenti la profilassi della brucellosi negli allevamenti ovi-caprini e bovini della provincia di Enna, che negli ultimi giorni ha finalmente raggiunto livelli auspicabili di dialogo, ma che devono giungere però a livelli ottimali.
La consolidata ed ormai radicata resistenza al cambiamento è tipica del nostro territorio, dove il forte individualismo e la tendenza all’isolamento causano i noti fenomeni della chiusura in se stessi e quindi la mancanza di comunicazione tra le parti, o della critica fine a se stessa che determina a lungo andare un inasprimento e deterioramento dei rapporti, con il conseguente instaurarsi di tensioni sociali non indifferenti che inaspriscono la possibilità di dialogo.
Per peer communication o comunicazione tra pari s’intende il dialogo costruttivo tre le parti interessate attraverso i loro leader, che dopo aver preso coscienza delle questioni da affrontare, assumono insieme decisioni importanti e le trasferiscono, ognuno secondo le proprie competenze, alle realtà che essi rappresentano.
Superata la fase di incontro costruttivo sull’emergenza brucellosi, che ha portato alla scelta condivisa di strategie alternative alla vaccinazione con REV1 degli ovi-caprini ed alla possibilità di introdurre la vaccinazione con RB51 delle quote di rimonta bovine, bisogna ora attivarsi per un percorso di dialogo organizzativo che rappresenti, all’imminente incontro con i vertici della Sanità Veterinaria Italiana in provincia di Enna, il meglio della nostra zootecnia e delle produzioni zootecniche.
Successivamente si dovranno affrontare le problematiche inerenti la tubercolosi bovina, un’altra grossa insidia che minaccia i nostri insediamenti zootecnici nonchè la valorizzazione dei sistemi agro-alimentari d’eccellenza – rappresentati in larga scala da prodotti zootecnici (carne, latte e prodotti derivati) – attraverso l’implementazione della filiera corta (piccola distribuzione organizzata) e della G.D.O. (Grande Distribuzione Organizzata), che diano ai produttori la possibilità e la garanzia di trarre il giusto profitto dalla loro impresa zootecnica.