SCENDE A ENNA IL NUMERO DEI RESIDENTI E CRESCE IL RISCHIO DI POVERTA’ E DISOCCUPAZIONE

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Una città che non riesce a tenere il passo e, quindi, continua a perdere abitanti. Una città capoluogo di provincia priva di un sistema infrastrutturale socialmente statico, dove cresce il rischio povertà e i disoccupati sono così tanti che non fanno statistica. Una città in piena depressione che da anni registra un calo demografico e che si acuisce sempre più con il passare del tempo. Gli ultimi dati ufficiali sul bilancio demografico del mese di Luglio parlano chiaro: Enna è andata al di sotto dei 28 mila abitanti. Il tutto, purtroppo, con un trend ormai consolidato e che ha determinato anche quest’anno una diminuizione di abitanti. Se a gennaio la città contava 28.082 abitanti,

 a luglio è scesa a 27.987 unità. Anche se modesto il numero, solamente di 95 unità, quello del 2009, che ancora deve finire, è però l’ennesimo segno rosso. Tanto che ormai la quota di circa 29 mila residenti dell’ultimo censimento è lontana. A determinare il regresso demografico, l’emigrazione. Anche nel 2008 infatti sono stati 356 gli emigranti. A fare la valigia ed andare altrove alla ricerca di un posto di lavoro, soprattutto gli uomini, 190. Più ridotta, 166, l’emigrazione in rosa. A frenare il crollo del numero di abitanti che poteva essere determinato dal nuovo piccole esercito di emigranti un discreto movimento di nuovi residenti: 391 in totale, 166 uomini e 225 donne. Fra questi anche 172 immigrati provenienti dai paesi esteri. Da queste aride cifre, ad emergere è una conferma negativa: il segno passivo fra nati e morti. Da oltre dieci anni a questa parte a Enna non c’è proprio voglia di mettere al mondo bambini. Il saldo in negativo fra nascite e decessi è stato nel 2008 infatti di 83 unità. Le nascite sono state 219, con una leggera prevalenza dei maschietti 118, sulle femminucce, 101. Ciò che preoccupa però è la conferma, l’ennesima, di un  trend migratorio che rischia di svuotare la città. Negli ultimi dieci anni oltre tremila sono stati infatti gli emigrati registrati dall’anagrafe. Un salasso terribile che minaccia di trasformare sempre più la città in un paese come tanti dei vicini centri delle province di Caltanissetta e Catania. In piena depressione anche la situazione della provincia, che dal 2008 a luglio di quest’anno è passata da 173.723 abitanti a 173.094, ovvero 629 in meno. I tempi della soglia di 177 mila abitanti, fatta registrare nel 2002, sembrano lontani anni luce. A partire a frotte (dal 2002 ad oggi sono andati via circa 21 mila abitanti), soprattutto i giovani con titoli di studi, esperienze professionali da utilizzare altrove. Andando ad arricchire così, con la propria forza lavoro, altre realtà. Ed impoverendo sempre di più una provincia che anche nei primi dieci mesi del 2009 è alle prese con gli effetti della crisi nazionale. E che il territorio dell’ennese si stia spopolando d’altronde lo si capisce anche senza le cifre ufficiali dell’anagrafe dei comuni o della prefettura. Basta andare in paesi come Villarosa o camminare la sera in vie del centro di Enna, sempre più deserte di gente. Agli emigrati ufficiali registrati dall’anagrafe vanno aggiunte anche le migliaia di residenti fittizi. Ennesi che hanno ormai solo la residenza nei comuni di provenienza. Ma in realtà vivono dove lavorano. E tardano a cambiare residenza. Ed ecco che la popolazione effettiva della provincia è molto al di sotto di quella ufficiale. Un altro dato questo su cui occorrebbe riflettere.

Giacomo Lisacchi