“Si rischia il lavoro di centinaia di restauratori artigiani e lavoratori in provincia di Enna ed in tutta la Sicilia senza nessuna valida motivazione. Altro che aumentare la qualità del restauro per garantire i beni culturali, gli effetti di questa legge saranno solo disastri.” Così in sintesi la CNA Provinciale di Enna tramite il presidente dell’Unione Artistico e tradizionale, Angelo Scalzo, valuta il bando emanato dal Ministero dei Beni Culturali per l’accesso alla qualifica di restauratore di beni culturali. A luglio il Ministro Bondi ha emanato un decreto con il quale ha istituito la qualifica di “restauratore dei beni culturali” e di “collaboratore del restauratore di beni culturali”, prevedendo un percorso formativo
specifico di 5 anni per acquisire la qualifica. Recentemente, nonostante le rassicurazioni in favore dei tanti restauratori che oggi operano il restauro con risultati di altissimo livelli e i moniti in favore di percorsi di eccellenza è stato pubblicato il bando per l’accesso alla qualifica dei restauratori che già svolgono la loro attività.
“La cosa aberrante – prosegue Scalzo – e che la valutazione dei titoli e dei lavori effettuati si ferma al 2001, quindi se io ho acquisito dei titoli prima del 2001 e poi non ho mai esercitato posso avere la qualifica, se invece sono un grande professionista ma ho iniziato l’attività anche solo qualche anno prima niente. Avrei potuto accettare che il Ministro ci obblighi a fare formazione, acquisire qualifiche e competenze negli anni, ma così serve solo a buttare fuori dal mercato una generazione di professionisti senza alcuna valutazione di competenze.
“Prevedo conseguenze terribili non solo per centinaia di famiglie siciliane, ma anche per i beni culturali che si vorrebbero tutelare. In una prima fase infatti l’élite che potrà avere la qualifica sarà di pochi e prevalentemente al Nord. Non solo prevedo il blocco dei lavori per un lungo periodo, ma cosa succederà in caso di lavori di urgenza? Mi chiedo se favorire pochi soggetti del Centro-Nord Italia valga il disastro prodotto.”
L’emergenza coinvolge le imprese di costruzione, le imprese di restauro, le amministrazioni pubbliche e il ruolo delle Camere di Commercio. Occorre mobilitarsi e fermare tutto questo.
La CNA Provinciale per bocca del suo direttore Giuseppe Greca fa presente che anche restauratori di Enna stanno aderendo alla iniziativa nazionale firmando il ricorso al TAR del Lazio, che l’Unione Nazionale Artistico e Tradizionale e l’Unione Costruttori della CNA stanno predisponendo, dopo che sono stati presentati un Ricorso al Presidente della Repubblica ed altri due ricorsi al Tar del Lazio, mentre a livello provinciale la prossima settima sarà convocata una assemblea di tutti i restauratori ( dei vari settori ) per illustrare loro le novità capestro introdotte dalla normativa e dare loro le indicazioni necessarie.