IL PRESIDENTE RAFFAELE LOMBARDO STORNA I 30 MILIONI DELLA SCALA MOBILE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA TANGENZIALE AD ENNA BASSA

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con l’importante ausilio dei dirigenti Anas,  a piccoli passi e senza clamori da qualche mese, pare si stia prodigando per la realizzazione di una parte della Tangenziale di Enna. Un obiettivo che vuole raggiungere utilizzando i 30 milioni di euro del finanziamento che dovevano servire per la scala mobile. La morte della sessantaseienne Rita Martorana, schiacciata da un tir al quadrivio di Sant’Anna, riaccende i riflettori sulle criticità della viabilità a Enna bassa. “Nello stesso posto dove è morta mia sorella –dice il fratello Santo, ex dirigente della Telecom- morì anni fa con un incidente anche mio padre”. Non è il primo incidente mortale che si verifica

 e purtroppo altre persone hanno rischiato di fare la stessa fine, come la signora E.A., circa due anni fa quando nell’attraversare le strisce pedonali in viale dell’Unità d’Italia, a poche centinaia di metri dell’incidente di giovedì scorso, finì sotto le ruote di un tir e solo il caso volle che non morisse cavandosela con lo schiacciamento del bacino che la costrinse per tanto tempo all’immobilità assoluta. “Il lutto della famiglia Martorana –dice l’ex assessore comunale Mario Orlando- ritorna a porre la questione tangenziale. Un’opera di grandi proporzioni che consentirebbe di saltare Enna bassa sgravandola dall’intenso traffico e contemporaneamente collegherebbe diverse strade statali riallacciandoli all’autostrada”. Un vecchio progetto Anas rispolvarato da Orlando nel 1990, allora assessore comunale ai Lavori pubblici, che riuscì perfino ad ottenere un finanziamento di 90 miliardi delle vecchie lire. Ma che purtroppo, nonostante la sua ferrea volontà nel portare avanti l’iniziativa, non la spuntò non per iatture tecniche e burocratiche, ma, come sostiene- “perchè una certa classe politica ennese, per fini poco comprensibili non era interessata alla realizzazione di questa grande opera se non alle loro condizioni”. “Eppure –dice Orlando- come scrisse l’Anas nella relazione storica allegata al progetto preliminare del 2003, aggiornando quello del 1990 alle nuove esigenze che nel fratempo erano intervenute nel territorio, lo svincolo di Enna, con la realizzazione della nuova struttura, assumeva una funzione importante e moderna nell’ambito del sistema di trasporti dell’ennese”. Infatti, c’è scritto nella relazione: “Le strade statali interessate dalla nuova infrastruttura, collegando i 15 comuni a Nord del capoluogo e i 5 a Sud, permetteranno un più rapido collegamento tra i suddetti comuni, l’autostrada A/19 e la città capoluogo. La nuova opera apporterà notevoli benefici al traffico locale divenuto negli ultimi anni caotico e pericoloso, soprattutto per il notevole sviluppo che la città di Enna ha avuto verso la zona Sud-Est dove è sorta una nuova città chiamata Enna bassa e dove si sono stabiliti circa 10 mila abitanti..

Giacomo Lisacchi