“Prima che Consigliere Provinciale all’Ente Provincia regionale di Enna, sono un cittadino di 41 anni, che, come tanti, ha trascorso l’intero proprio percorso scolastico e universitario in strutture alquanto fatiscenti, monumenti all’insipienza delle autorità che non hanno mai ritenuto di occuparsi del problema in quanto affaccendate al monumentale tavolo dello spreco delle risorse pubbliche, spesso per fini privati. La vicenda della mia tanto amata Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Catania, del rischio sismico avvertito, in questi giorni, nel nostro territorio, ma ancor più del dramma della scuola di Rivoli Torinese, mi hanno molto colpito e mi fanno pensare che oramai è giunta l’ora di porre
finalmente questo problema all’attenzione dell’opinione pubblica, l’unica che alla fin fine può tentare di smuovere quella “buona fetta” di classe politica orientata solo alla strenua difesa dei propri privilegi. Mi permetto, con l’umiltà che necessariamente debbo mantenere, trovandomi in posizione del tutto esterna al mondo della scuola, di dare a tutti i ragazzi e ai loro genitori un mio consiglio semplice e chiaro: proporre di interrompere immediatamente la frequenza da tutte le lezioni in tutte le scuole e le università di ogni ordine e grado fintanto che non venga rilasciato un certificato attuale di agibilità, dopo che siano state effettuate immediatamente tutte, e ribadisco tutte, le necessarie verifiche da parte dei vigili del fuoco e/o degli altri organismi preposti alla tutela della sicurezza e della stabilità degli edifici. Gli studenti ed i loro genitori non dovrebbero affatto temere, nelle more di ciò, di subire sanzioni di alcun tipo per la diserzione dall’obbligo o comunque dalla frequenza scolastica, e meno che mai di carattere penale, in quanto, dopo il gravissimo episodio di Rivoli ed in assenza del rilascio con urgenza di nuovo certificato attuale di avvenuto ricontrollo puntuale ed accurato, in cui qualcuno si deve prendere la sua brava responsabilità, essi possono sempre appellarsi alla discriminante dello stato di necessità (art. 2045 codice civile e art. 54 codice penale). Posso assicurare che sarebbe un enorme successo e manderebbe in braghe di tela tutti coloro che si sono messi in testa, in questo paese e, soprattutto, in questa provincia, di far pagare alla scuola le colpe che sono soltanto di altri, i quali, non brillano, di certo, per il loro livello di capacità critica e di onestà intellettuale”.
Consigliere Provinciale
Dott. Sergio Malfitano