L’assessore alle Attività Produttive del Comune di Enna Tonino Palma, in relazione alla realizzazione dei Centri Commerciali Naturali (CCN) chiarisce l’azione svolta dall’Amministrazione Comunale ed avanza una proposta, condivisa dalla Giunta e dalle Associazioni di Categoria CNA, Confartigianato, Casartigiani, CLAAI e Confesercenti, tesa a superare la situazione di stallo e a garantire a tutte le imprese pari opportunità e pari diritti. Dichiara l’assessore: “I CCN fanno parte di un progetto complessivo da me esposto all’Amministrazione Comunale e al Consiglio Comunale il 2 febbraio di quest’anno allorquando è stato presentato il Programma Commerciale di Enna. Lo stesso
progetto è stato presentato 2 giorni dopo alle associazioni di categoria, riscuotendo consenso unanime.
Il progetto è incentrato su una serie di azioni integrate, che, oltre alla istituzione lungo la via Roma di CCN, come strumenti in grado di rivitalizzare e promuovere le attività economiche che vi insistono, prevede anche una serie di interventi finalizzati alla riqualificazione urbana dell’area, al fine di dare un’immagine turistica più marcata, possibilmente incentrata sui due monumenti simbolo di Enna, il Castello di Lombardia e la Torre di Federico e sull’asse viario che li congiunge.
Lo scopo è quello di rendere più gradevole ed accogliente la città e di dare alle imprese validi e concreti strumenti per affrontare la crisi in atto e per reggere all’impatto degli Outlet e dei grandi centri commerciali presenti in provincia e in tutta la Sicilia, che inevitabilmente sottraggono clienti e risorse anche ai piccoli esercizi del centro storico di Enna, che sempre più si va spopolando.
Per la realizzazione dei Centri Commerciali Naturali in nove mesi, da febbraio sino ad oggi, ho promosso decine di riunioni, assemblee, incontri, con le associazioni di categoria e le imprese, per sensibilizzarle ed invitarle a presentare delle proposte compatibili con questa idea-progetto.
Ad oggi, nonostante i ripetuti incontri, non si è potuto arrivare alla definizione di una proposta unitaria e coerente, non certo per ritardi o responsabilità imputabili all’amministrazione o all’assessore, come si può evincere dai verbali delle numerose riunioni che si sono fatte, dai quali emergono sostanzialmente posizioni contrastanti.
Attualmente al Comune sono pervenute due proposte, una presentata il 7 settembre e già esitata dal Consiglio Comunale ed un’altra perfezionata il 28 ottobre che, per le modalità con cui è stata redatta, per il ritardo con cui è pervenuta e per la sua incompletezza, ha causato gravi disagi agli uffici e al Consiglio Comunale, mettendoli di fronte ad un’ipotesi tecnicamente in contrasto con la precedente.
Due CCN concorrenti che si sovrappongono e insistono sulla stessa identica area, seppur non vietati né dichiaratamente consentiti, di fatto contrastano con lo spirito della norma, in quanto rendono impraticabile qualsiasi azione di marketing, non consentono la creazione né di una immagine né di un marchio d’area unico, rendono confusionario e contradditorio qualsiasi tentativo di messaggio pubblicitario, rendono inattuabile una corretta ed unitaria regia da parte del Comune, impediscono un’adeguata programmazione di iniziative, scoraggiano gli investimenti di risorse pubbliche, rischiano di vanificare gli sforzi e l’impegno economico delle stesse imprese coinvolte.
L’Amministrazione e il Consiglio Comunale, pur tuttavia, hanno sin qui operato con grande impegno e con imparzialità, consentendo a tutti di poter concorrere e presentare le istanze alla Regione e hanno mostrato, nei fatti, un alto senso di responsabilità riuscendo a superare le numerose avversità e i ritardi causati da altri.
Essendo prossimi alla scadenza della proroga per la presentazione delle istanze, ritenendo che non sia opportuno demandare al Comune o alla Regione la scelta di quale debba essere l’aggregazione di imprese che debba andare avanti a discapito di un’altra, convinto come sono che, in una problematica così importante, che riguarda la sopravvivenza e il futuro delle imprese, l’ultima parola spetta ai diretti interessati, intendo convocare a breve un’assemblea cittadina con tutti i soggetti coinvolti, che saranno chiamati a scegliere democraticamente e responsabilmente una soluzione adeguata, che possibilmente consenta al Consiglio Comunale prima e alla Regione dopo, di valutare proposte che spero possano essere improntate sull’interesse collettivo, compatibili tra loro, non concorrenti, non sovrapponibili e che non comportino il rischio di escludersi a vicenda