VILLA ROMANA DEL CASALE. INTERROGAZIONE DI ELIO GALVAGNO E SALVATORE TERMINE SUL RITARDO DEI LAVORI

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Elio Galvagno e Salvatore Termine intervengono nel dibattito sul ritardo dei lavori per la sostituzione della copertura della Villa romana del Casale e per il restauro dei pavimenti musivi. Con un’interrogazione a risposta scritta, i deputati regionali del Pd chiedono al Presidente della Regione e all’Assessore per i Beni Culturali di rispondere con urgenza “sulle motivazioni dei ritardi registrati rispetto ai comunicati ufficiali della Direzione lavori e dall’Assessorato ai Beni Culturali. sulle cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato i ritardi fin qui accumulati, sulla data prevista per la fine dei lavori e sulla data di ultimazione dei lavori esterni al sito archeologico”.

 “E’ evidente – dice l’on. Galvagno – che il protrarsi dei lavori interni al sito archeologico si ripercuote negativamente sugli operatori turistici e commerciali, nonché sull’intera economia del territorio, senza che ad oggi si intraveda nessuna soluzione definitiva per la fruizione totale della Villa Romana del Casale e delle aree esterne. Condizioni, queste, necessarie per una proficua promozione e programmazione delle prossime stagioni turistiche”.
La questione era già stata posta nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Piazza Armerina, con un O.d.g., approvato all’unanimità, in cui si invitava l’Alto Commissario, On.le Vittorio Sgarbi, “a garantire la fine dei lavori di restauro e di sostituzione della copertura entro il novembre 2010” e di garantirne comunque la fruizione, anche parziale, già dal marzo 2010. Con l’ordine del giorno si invitava, altresì, la deputazione regionale della provincia a portare la questione in sede parlamentare “per individuare eventuali responsabilità e motivazioni sui ritardi”.
“Premesso – si legge nell’interrogazione – che con Delibera di Giunta regionale è stato conferito l’incarico di Alto Commissario all’On. Vittorio Sgarbi affinchè provvedesse, avvalendosi direttamente degli uffici della Soprintendenza di Enna, a predisporre, promuovere e coordinare tutti gli interventi per la conservazione, la tutela e la valorizzazione della Villa Romana di Piazza Armerina, esercitando, altresì, le prerogative ed i poteri di cui al comma 5 del richiamato art. 80 in ordine agli interventi sul sito archeologico, a valere sulla Misura 2.01 – Azione B – del POR Sicilia 2000/2006. Rilevata l’approssimazione con la quale la Direzione lavori e l’Assessorato competente comunicano periodicamente date di fine lavori puntualmente disattese (dal novembre 2009 – marzo 2010, siamo passati al novembre 2010 – gennaio 2011), annunciando inoltre con altrettanta approssimazione periodi di chiusura del sito archeologico”.
Per tali ragioni Galvagno e Termine chiedono di “conoscere se e quali iniziative sono state fin qui assunte al fine di verificare, tra l’altro,  se esiste un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori interni al sito archeologico, concordato in sede di affidamento di appalto alla ditta esecutrice, e se l’andamento dei lavori all’interno del sito archeologico è in linea con il  suddetto crono programma”.
“Sarebbe grave – conclude l’on. Galvagno – che i lavori dovessero protrarsi oltre il rientro della Venere di Morgantina e per questo vanno urgentemente intraprese tutte le iniziative necessarie a garantire l’inaugurazione della Villa Romana prima di un evento che tutti consideriamo cruciale per il rilancio del territorio“.