Il quarto polo universitario siciliano sarà «pubblico», ma non «statale». Lo precisa il presidente del Consorzio universitario Giovanni Mauro, dopo che sul portale degli studenti dell’Università di Catania sono apparse delle precisazioni da parte del consiglio d’amministrazione della Kore. Da queste affermazioni, si evince che il consiglio di amministrazione della Kore non intende allinearsi ai requisiti minimi di qualità previsti dalla legge 270: «L’Università Kore di Enna – si legge testualmente – non intende invece partecipare ad alcuna forma istituzionale che ricalchi modelli universitari vecchi e statalisti, peraltro proprio adesso che il modello istituzionale innovativo della Kore,
fondato sull’indissolubile binomio autonomia-responsabilità, corrisponde ampiamente non soltanto con il progetto di governance degli atenei proposto dal ministro Gelmini, ma anche con le idee più avanzate del mondo accademico internazionale».
Le affermazioni hanno creato uno sbandamento tra gli studenti iscritti ai corsi di laurea delle Università «statali» di Catania e Messina e che non sanno ancora come e dove potranno proseguire, a partire dal prossimo anno accademico, il proprio percorso.
L’intervento del consiglio d’amministrazione della Kore è giudicato, sullo stesso portale, in modo sarcastico dal rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca: «Ormai – scrive – non mi stupisco di niente. Per fortuna che al ministero sono ben informati della situazione e ne vedremo o ne ascolteremo delle belle».
La Kore ribadisce, comunque, di guardare «con favore alla realizzazione di una istituzione universitaria a rete con Siracusa e Ragusa» ed esprime «la più ampia disponibilità a una estensione territoriale dell’ateneo che possa includere, quali sedi di specifiche facoltà dotate di ampia autonomia, i poli delle province di Ragusa, di Siracusa e di altri eventuali esperienze della Sicilia».
Il presidente del Consorzio universitario, Giovanni Mauro, è perplesso sul semplice concetto di «estensione territoriale» dell’Università di Enna, ma non sul resto. Il progetto, del resto, va avanti e lunedì i presidenti delle province di Ragusa e Siracusa, Franco Antoci e Nicola Bono, si vedranno proprio per focalizzare meglio la prospettiva del polo universitario sotto l’egida di Enna.
«Il quarto polo che stiamo costituendo con Enna – spiega Mauro – coglie in pieno lo spirito della riforma Gelmini che mira a separare la gestione economica e amministrativa degli atenei dalla gestione accademica. L’anima organizzativa ed economica sarà una fondazione, cui aderirà il Consorzio universitario. Sarà un’università pubblica, ma non statale. Lo Stato si limiterà ad assicurare la validità del titolo di studio rilasciato e metterà a disposizione le risorse del Fondo nazionale di funzionamento dell’università per pagare i docenti. Per questo – conclude – mi sento di rassicurare gli studenti e di poter dire che quanto affermato dal consiglio d’amministrazione della Kore rispecchia in pieno lo spirito della riforma e dà seguito a quanto ci siamo già detti negli incontri al ministero».
Il Circolo universitario ibleo (Cui) saluta, intanto, con soddisfazione le convenzioni con alcuni ristoranti di Ibla e di Modica che assicureranno agli studenti il servizio mensa. Si tratta di «Nino», «U Saracinu» e «Antico vico» a Ibla e «La Cuccagna» in viale Europa. Il presidente del Cui, Mario D’Asta, che aveva sollecitato all’Ersu la riattivazione del servizio, ora chiede di attivare una convenzione anche con un ristorante del quartiere San Giovanni, in modo da garantire la mensa anche agli studenti di Giurisprudenza.
Agli studenti di Lingue, che ieri in assemblea avevano manifestato tutto il loro stato di disagio va, intanto, il sostegno del Consorzio.
«Abbiamo già segnalato all’Università – rende noto il presidente Mauro – che il ritardato inizio delle lezioni rappresenta una violazione della convenzione. Siamo vicini agli studenti e chiediamo, insieme con loro, l’avvio delle lezioni anche alla facoltà di Lingue».
Fonte: sciclinews.com