UNIONE DEGLI STUDENTI ENNA ORGANIZZANO SCIOPERO GENERALE CON ASSEMBLEE E MUSICA CONTRO LA RIFORMA SCOLASTICA

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La Scuola e l’Università stanno subendo un fortissimo attacco da parte del Governo Berlusconi: nessuna risorsa per l’edilizia scolastica a scapito dei soggetti in formazione; ridimensionamento del ruolo dei Rappresentanti di Istituto e l’ingresso dei privati come prevede il pogetto di legge Aprea; nessun intervento migliorativo nell’ambito della didattica anzi. L’unica cosa di cui è capace questo Governo è l’utilizzo strumentale del crocifisso per battaglie reazionarie (in questo è in linea anche la Giunta provinciale con l’o.d.g. presentato dal Presidente Greco), nessuna difesa invece per le studentesse e gli studenti e le tante lavoratrici e i tanti lavoratori precari del settore istruzione

 che il taglio di risorse del duo Tremonti-Gelmini mette alla porta.

“L’Italia di oggi è fortemente in declino – dichiara l’Unione degli Studenti (sindacato studentesco) di Enna – sia dal punto di vista economico sia da quello civile e culturale, e l’unica risposta che il, governo riesce a elaborare è l’attacco alle basi del nostro futuro, alla conoscenza, al lavoro, ai beni comuni, ai diritti, alla democrazia.
Le uniche risorse di cui disponiamo, oggi, e su cui possiamo costruire una speranza per il futuro, sono la
ricerca, la formazione , il sapere critico e libero. Crediamo davvero di poter uscire dalla crisi senza l’università e scuola pubblica? Il Governo Berlusconi e la ministra Gelmini credono di si, ci chiedono di arrenderci di dare per perduta la nostra battaglia di rassegnarci a un futuro fatto di precarietà, caporalati e clientelismi. Noi, invece, chiediamo un serio investimento nell’edilizia scolastica; una legge nazionale per il diritto allo studio, questa materia è di competenza delle regioni ciò significa che lo studente, a seconda di dove studia, ha differenti garanzie; chiediamo una scuola dove gli studenti possano contare nelle scelte dell’istituto; una didattica diversa, innovativa nei metodi e nei contenuti, che metta in grado noi studenti di affrontare il presente avendone gli adeguati strumenti culturali. Il Ddl di riforma dell’università – continua l’Uds- proposto dal governo obbliga le università a privatizzarsi, di fatto, nel giro di pochi mesi. Se il parlamento approvasse questa legge, partirebbe un conto alla rovescia inesorabile: tutti gli atenei italiani avrebbero 9 mesi per adeguare i loro statuti, con una procedura straordinaria, a quanto deciso dal governo.

40% di privati nei cda, chiusura delle facoltà, prestito d’onore, precarizzazione della ricerca, attacco alla rappresentanza studentesca: alla fine di quel conto alla rovescia, non esisterebbe più alcuna università pubblica, in Italia. La combinazione tra l’aumento delle tasse, prodotto dai tagli, e l’ingresso dei privati in cda renderebbe i nostri atenei praticamente identici a quelli privati. La combinazione tra il prestito d’onore e la delega al governo sul diritto allo studio sostituirebbe le borse, le mense, gli alloggi cui abbiamo diritto con debiti, debiti e ancora debiti.

A questo attacco, il più grave mai subito dall’università e dalla scuola italiana – conclude l’Unione degli Studenti Ennesi – nella sua storia plurisecolare, intendiamo rispondere a tutto campo. Non abbiamo più solo la rabbia di chi non vuole pagare la crisi, crediamo che il movimento studentesco debba avere la presunzione di dire “voi siete la crisi, noi la soluzione”, partendo dalla centralità del sapere nella società contemporanea.

Tutto ciò avviene mentre è in corso una gravissima crisi democratica, che muta la costituzione materiale del nostro paese in senso autoritario. Crediamo che il sapere sia l’elemento fondante da cui partire per rinsaldare le fondamenta e ricostruire la nostra democrazia. Per questo il 17 novembre, giornata internazionale delle studentesse e degli studenti, bloccheremo tutte le scuole, le università, i conservatori, le accademie, i centri di ricerca di questo paese. Sarà il nostro primo sciopero generale, lo sciopero generale studentesco, il giorno in cui facciamo pesare il nostro ruolo e quello del mondo della conoscenza all’interno della società contemporanea.”