SCIOGLIMENTO COMITATO DIRETTIVO ASI ENNA: IL DEPUTATO ELIO GALVAGNO PROPONE RICORSO AL TAR E SFIDUCIA ALL’ASSESSORE VENTURI

Ad un giorno dallo scioglimento del comitato direttivo dell’Asi Dittaino voluto dall’assessore regionale all’industria Marco Venturi. Interviene sulla questione il deputato del Pd Elio Galvagno che ha proposto di presentare nei prossimi giorni un ricorso al Tar di Catania e una mozione di sfiducia contro l’assessore che ha firmato il decreto. Questo Il Comitato Direttivo depennato dall’assessore Venturi (già sostituito dal commissario Alfonso Cicero): Presidente Dr. G. Rabbito ; Vice Presidente Dr. E. Pesco ; Comitato Direttivo SIG. G. ARENA; SIG. L. DELLO SPEDALE VENTI ; SIG. V. DI CATALDO ; DR. A. GLORIOSO ; SIG. V. PIRRONE ; SIG. A. PUGLISI ; SIG. G. PRATO. Il commissario ad acta è un funzionario pubblico che viene nominato solitamente dal giudice amministrativo nell’ambito del giudizio di ottemperanza al fine di emanare il provvedimento che avrebbe dovuto essere emesso dall’Amministrazione

 che a ciò non abbia provveduto. Emessa la sentenza da parte del giudice amministrativo, questa ha un effetto ripristinatorio grazie al quale la Amministrazione deve agire come avrebbe dovuto fare sin dall’inizio. Se ciò non viene “ottemperato” ecco che interviene il commissario ad acta, figura creata giurisprudenzialmente per meglio tutelare l’interesse del soggetto vincitore del giudicato amministrativo, vista la difficile possibilità che nella pratica fosse fatto dal giudice amministrativo.

La sua natura giuridica è duplice poiché, da una parte è un ausiliario del giudice e dell’altra come detto è un funzionario pubblico e fa quindi parte della Pubblica Amministrazione. Solitamente il commissario ad acta è scelto fra i dipendenti di un’amministrazione che esercita potere di vigilanza nei confronti dell’Autorità che ha emanato l’atto impugnato.

La necessità della nomina di un funzionario ad hoc per l’emanazione di un provvedimento conforme alla sentenza del giudice amministrativo trova le sue ragioni nel principio della divisione dei poteri e, più specificamente, nell’impossibilità per il titolare del potere giurisdizionale di sovrapporsi al titolare del potere esecutivo/amministrativo senza contestuale violazione del principio di attribuzione.